Roma, 30 aprile 2024 – A Brescia una giovane consigliera comunale sta dando voce a una generazione spesso dimenticata: quella dei figli di migranti, nati e cresciuti in Italia ma privi della cittadinanza italiana. Raisa Labaran è la prima donna di seconda generazione ad occupare un seggio nel consiglio comunale della città. E si è distinta per la sua incrollabile determinazione nell’affrontare le disuguaglianze presenti nella legge sulla cittadinanza.
Migranti, storia di una consigliera di Brescia che lavora per l’inclusione
La sua esperienza personale, segnata dalla frustrazione di non poter partecipare a gite scolastiche per via di documenti non validi per l’espatrio, ha alimentato il suo impegno nel promuovere una riforma della normativa vigente, obsoleta e distante dalla realtà sociale attuale. Attraverso la campagna “Dalla parte giusta della storia”, Raisa e altri amministratori locali si sono uniti per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare un cambiamento significativo nella legislazione italiana.
La legge attuale, emanata nel lontano 1992, infatti, non tiene conto della complessità e della diversità della società italiana del XXI secolo, lasciando molti giovani figli di migranti senza una chiara prospettiva di cittadinanza. Raisa e i suoi colleghi, quindi, richiedono una legge che riconosca automaticamente la cittadinanza a coloro che sono nati e hanno vissuto in Italia fino ai 18 anni, eliminando le barriere burocratiche che attualmente ostacolano questo processo.
La loro visione è quella di un’Italia più inclusiva e solidale, che riconosca e valorizzi il contributo di ogni individuo, indipendentemente dalla propria origine. Attraverso il loro impegno, Raisa e i suoi colleghi stanno plasmando il futuro del paese, aprendo la strada verso una società più equa e giusta per tutti i suoi cittadini.
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