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Bruxelles: “L’Italia cosa vuole?” Alfano: “Lo sapete già”

Botta e risposta  tra la commissione europea  e il governo. Il ministro dell’Interno: “Accoglienza in africa, soccorso europeo, sede di Frontex in Italia e domande d’asilo in tutta l’Ue”

Roma – 13 maggio 2014 – Tensione tra la Commissione Europea e il governo italiano sull’emergenza sbarchi. Bruxelles si lamenta: “L’Italia non ci dice cosa vuole”, Roma che risponde: “Lo sapete già”.

"La commissaria Ue Cecilia Malmstrom a marzo ha inviato una lettera alle autorità italiane dando la disponibilità della Commissione per verificare quali altre misure concrete possano essere messe in campo", ma “non abbiamo ricevuto indicazioni precise" ha detto Michele Cercone, portavoce di Malmstrom.

"Siamo qui per ascoltare le autorità italiane  per sostenerle e aiutarle, ma non possiamo sostituirci a loro. La nostra collaborazione con l'Italia – ha ribadito il portavoce – è eccellente, e siamo sempre in ascolto. Ma ci devono dire cosa si attendono da noi e dalla Commissione Ue”.

Non si è fatta attendere però la risposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, secondo il quale “ci sono quattro indicazioni precise che abbiamo sempre dato in tutte le riunioni a Bruxelles”.

“La prima è che l’accoglienza umanitaria bisogna farla in Africa – ha detto Alfano – l’Europa deve andare lì, deve montare le tende e fare assistenza lì. La seconda richiesta è che il soccorso in mare debba farlo l’Europa attraverso Frontex. L’Europa venga nel Mediterraneo a salvare dalla morte.

“La terza richiesta – ha spiegato il ministro dell’Interno è che Frontex abbia una sede in Italia e non a Varsavia. Infine, elemento importantissimo, siccome i migranti non vogliono stare in Italia, devono avere la possibilità di esercitare il diritto di asilo politico anche nel resto di Europa. Altrimenti trasformiamo l’Italia nella prigione dei rifugiati politici”.

“Queste cose – ha proseguito Alfano – le abbiamo dette in tutti i contesti. Non consentiremo a nessuno di giocare allo scaricabarile facendo poi pagare il conto all’Italia. Se il problema è spedire letterine a Bruxelles sono pronto a prendere l’aereo e andare domani stesso a parlare faccia a faccia con la Malmstrom”.
 

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