Roma – 20 marzo 2012 – Non ci sono regolarizzazioni in vista, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Anzi, fa fare anche migliaia di chilometri a chi vuole guadagnarsi un permesso di soggiorno in Italia.
Chiedetelo alle centinaia di tunisini che ieri mattina si sono riversati a Roma in viale Manzoni, nel multietnico quartiere Esquilino, credendo di poter cogliere l’occasione della loro vita. Una folla tale che ha attirato l’attenzione della Polizia e costretto i vigili urbani a transennare il marciapiede.
Tutto è nato dall’annuncio messo sul web da una onlus romana, che (a fronte di una quota di venti euro per l’ iscrizione) prometteva supporto nell’iter per ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Si tratta del tipo di documento che l’Italia ha rilasciato ai nordafricani sbarcati nei primi mesi del 2011, ma negato a chi è arrivato dopo.
La notizia si è subito diffusa e nel passaparola si è trasformata nell’annuncio di una vera e propria sanatoria. Centinaia di cittadini tunisini sono accorsi davanti agli uffici della onlus, con venti euro in tasca e un sogno di regolarizzazione nel cuore.
“Sono arrivati da ovunque, da Francia, Germania, da tutta Europa per chiedere il permesso” ha spiegato al Messaggero l’interprete Ouiem Abid. La Polizia ha infranto definitivamente i loro sogni e ha avviato un’indagine sulla onlus, per capire c’è stato solo un malinteso o se quell’annuncio prometteva ciò che nessuno, ad oggi, può promettere.