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Buoni vacanza, stranieri esclusi

Il contributi per la villeggiatura sono riservati agli italiani. Discriminazione? La parola ai giudici

Roma – 18 giugno 2010 – Cinque milioni di euro già stanziati, e altri cinque in arrivo. Così il governo finanzia i “buoni vacanza”, che possono essere usati dalle famiglie a basso reddito per pagarsi parte della villeggiatura al mare o in montagna in bassa stagione.

“Un valido aiuto per il cittadino, che ha aiutato a tener pieni gli alberghi anche durante il periodo di bassa stagione" ha detto qualche giorno fa il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, annunciando il rifinanziamento dell’iniziativa. “I buoni vacanza sono un contributo a favore delle fasce sociali più deboli – ha aggiunto – per permettere a tutti di andare in vacanza”.

Beh, “a tutti” proprio no, dal momento che gli immigrati, anche se vivono regolarmente in Italia, non possono accedere al contributo. Una regola sancita anche nei moduli di richiesta dei buoni, dove si deve autocertificare di essere “cittadino italiano, residente in Italia e regolarmente iscritto all’anagrafe”.

L’ufficio nazionale Antidiscriminazioni (Unar) ha già fatto notare al ministero del Turismo che l’esclusione degli immigrati è discriminatoria, quindi illegittima, e Brambilla e i suoi hanno assicurato che la prossima volta correggeranno il tiro. Ma intanto, i buoni vacanza già prenotati per questa stagione sono andati solo a cittadini italiani.

Ora la parola passa ai giudici. Un cittadino senegalese, sostenuto dalla Fondazione Guido Piccini, si è rivolto al tribunale di Brescia, mentre  una cittadina egiziana e una romena, assistite dall’Asgi e dall’associazione Avvocati per niente,  ha bussato a quello di Milano. A Brescia la prima udienza è fissata per martedì, a Milano bisognerà aspettare fine luglio.

L’avvocato Alberto Guariso cura tutte e tre le cause. “Non ci può essere trattamento diversificato fra italiani e stranieri nei provvedimenti di sostegno sociale” dice. Senza contare  che, se con i buoni vacanza si vuole sostenere l’industria del turismo, “anche gli stranieri possono contribuire a risollevare il settore”.

Elvio Pasca

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