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Calabria, un esempio di come l’integrazione dei migranti serva a salvare i piccoli paesi spopolati

Roma, 10 luglio 2024 – Una Calabria per tutti, inclusiva e solidale. E’ questo il significato che traspare dal messaggio con il quale il municipio di Montegiordano ha annunciato sui social il nuovo contratto di lavoro di Chidozie, originario della Nigeria. “Auguri di cuore a Chidozie che inizia un nuovo percorso di vita grazie alla ditta edile di Domenico Bavila che lo ha assunto e ha creduto in lui”, si legge sui social. Questa famiglia nigeriana è la prima ad aver firmato il “patto di accoglienza” nell’ufficio del sindaco Rocco Introcaso. La loro è una storia che dimostra l’importanza di un sistema di accoglienza funzionale. Anche perchè, come ha sottolineato il sindaco Introcaso, i migranti stanno aiutando a combattere lo spopolamento della regione, e questo non si può negare.

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Migranti, l’importanza dei progetti SAI

Se la scuola resta aperta è anche grazie a loro. E se inaugureremo presto un asilo nido, è perché con i figli delle famiglie ospitate abbiamo raggiunto i numeri sufficienti”, ha dichiarato inoltre il Primo cittadino. Montegiordano, infatti, è uno dei tanti comuni dell’entroterra calabrese che rischiano il declino demografico. Tuttavia, la presenza dei migranti ha portato nuova vita e speranza a questi territori, contribuendo a mantenere aperti servizi essenziali come scuole e farmacie.

La Calabria, tra l’altro, è ai primi posti in Italia per i progetti del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), con 114 progetti attivi su un totale nazionale di 882. Questi progetti, finanziati dallo Stato, mirano a integrare i migranti attraverso l’ospitalità diffusa, l’apprendimento della lingua, l’assistenza legale e sanitaria. A Montegiordano, poi, l’integrazione passa anche attraverso il lavoro. Il sindaco Introcaso, infatti, ha annunciato l’apertura di una cooperativa di comunità. Un luogo in cui i migranti potranno essere impiegati nella manutenzione delle strade, nella pulizia e nell’assistenza agli anziani. E l’amministrazione ha investito 100.000 euro in questo progetto, dimostrando l’importanza di creare opportunità lavorative per garantire che le famiglie accolte non se ne vadano.

L’accoglienza, però, a Montegiordano non si limita ai progetti istituzionali. Azioni dal basso, come tornei di calcio con squadre miste di locali e migranti e feste con piatti tipici, sono fondamentali per favorire l’incontro e la coesione sociale. “La nostra gente tocca con mano come i migranti contribuiscano alla ripresa sociale ed economica delle nostre realtà. È un dovere morale essere un paese accogliente e inclusivo”, ha infatti spiegato Antonino Micari, sindaco di San Roberto, evidenziando l’importanza dell’incontro con il tessuto sociale locale. Il modello di accoglienza e integrazione calabrese dimostra quindi che la presenza dei migranti può essere una risorsa preziosa per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare le comunità locali.

Gli amministratori locali, consapevoli di questo, scommettono sulla presenza dei migranti e lavorano per favorire il loro inserimento sociale ed economico. E così la Calabria, con la sua vocazione all’incontro, rappresenta un esempio positivo di come l’accoglienza possa trasformarsi in un’opportunità di crescita e sviluppo per tutti.

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