Roma – 15 febbraio 2012 – È stato inaugurato oggi a Roma il Centro nazionale di Coordinamento per l’immigrazione ‘Roberto Iavarone’. Sarà una cabina di regia tra tutte le forze impegnate nella lotta all’immigrazione irregolare (ne fanno parte Polizia, Marina Militare, Capitanerie di Porto, Carabinieri e Guardia di Finanza) dalla partiranno tutte le direttive connesse alla prevenzione e al contrasto.
Alla cerimonia hanno partecipato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il ministro della cooperazione e dell’integrazione, Andrea Riccardi, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, il direttore di Europol, Rob Wainwright, e il direttore di Frontex, Ilkka Laitinen.
Il Centro è una struttura “fortemente voluta dell’Ue”, ha ricordato Cancellieri e “l’Italia e’ tra i primi paesi a dotarsene”. Nasce infatti sulla scorta delle conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2006 e da quelle del Consiglio di Giustizia e Affari Interni del 25 febbraio 2010 dove veniva auspicata la creazione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere marittime meridionali.
“Contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina -ha sottolineato il titolare del Viminale -e’ un dovere di civiltà, contro i mercanti della vita umana, persone che contrabbandano la speranza e si arricchiscono in maniera ignobile”. “È sicuramente una grande sfida per il nostro Paese anche perchè la collocazione al centro del Mediterraneo ci pone in una situazione molto delicata. Il Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione ci consente una visione completa del fenomeno e assicurerà una significativa capacità di risposta“.
Per il Capo della Polizia, Antonio Manganelli ”di fronte alla clandestinità va applicato il rigore della legge: il nostro impegno resta massimo contro le organizzazioni criminali che lucrano sul fenomeno e sfruttano la tratta degli esseri umani”. Manganelli ha inoltre ricordato che il 35% delle persone in carcere e’ costituito da immigrati clandestini, e che un reato su tre e’ commesso da appartenti a quel mondo. Di qui la rinnovata lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano i migranti.
Il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione, Andrea Riccardi, ha definito la questione l’immigrazione come ”vitale”. E’ ‘una delle grandi questioni del nostro Paese. Va affrontata in maniera calma, realista, non gridata. C’e’ bisogno di operare con un approccio globale”, capace di ”andare oltre la gestione dell’emergenza”.
Il direttore di Europol, Wainwright, ha ricordato che attualmente il 90% degli arrivi in Europa riguardano quattro Paesi: Malta, Spagna, Grecia e Italia. ”Dobbiamo trovare sinergie e mettere in comune informazioni -ha rimarcato il direttore di Europol- per un’azione di repressione ancora piu’ efficace dei gruppi criminali che sfruttano l’immigrazione clandestina. L’Italia -ha sottolineato – e’ capofila, il motore di diversi progetti per combattere reprimere la criminalita’. Europol -ha assicurato- e’ pronta a dare il proprio contributo”.
Per il sottosegretario agli Esteri, de Mistura, ”occorre guardare all’immigrazione in maniera costruttiva e umana, contrastando l’immigrazione clandestina. Il ministero degli esteri -ha aggiunto- deve lavorare a monte, e su tempi lunghi, per aiutare i Paesi in via di sviluppo affinche’ non non vi sia la possibilita’ di vedere i propri cittadini costretti ad emigrare”.
Da parte sua, il direttore di Frontex, Laitinen, ha sottolineato che ”nei Paesi Ue solo nel 2011 si sono registrati piu’ del 40% degli attraversamenti delle frontiere. In Italia si sono verificati 62.000 nuovi arrivi accertati dopo la crisi del Nord Africa, cioe’ il piu’ 2.000% in piu’. Numeri -ha concluso-che indicano la gravita’ della situazione che l’Italia ha dovuto affrontare”.