Roma – 5 gennaio 2012 – “Una somma sostenibile e non vessatoria, come invece potrebbe diventare con i criteri attuali”. È l’obiettivo della revisione della tassa sui permessi annunciata dal governo, spiega il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Una proposta che, aggiunge, “sarà il Parlamento a valutare e discutere”.
In un colloquio con il Corriere della Sera, il ministro racconta di essere stata invitata da Riccardi “a una riflessione comune che ho subito condiviso”. “Così – aggiunge – abbiamo deciso di riesaminare la situazione soprattutto per quanto riguarda alcune fasce di reddito particolari o difficoltà che si possono creare all’interno delle famiglie”.
“Mi interessa individuare i casi di debolezza, le circostanze che possono creare difficoltà gravi alle persone. Penso – spiega Cancellieri – alle badanti che hanno uno stipendio basso, a chi ha tre o quattro figli. Ma penso anche alle aziende che si accollano l’onere di versare di versare il contributo per i loro dipendenti”.
E le reazioni di Lega e Pdl? “Massimo rispetto per le opinioni di tutti, ma io voglio verificare personalmente gli effetti di questo provvedimento. È come se all’improvviso si moltiplicassero per quattro la tassa sul passaporto. Voglio proprio vedere cosa succederebbe”.
“Non dobbiamo rischiare che gli stranieri regolari, che pagano le tasse e hanno avviato il percorso di integrazione, rientrino nell’illegalità, dunque dobbiamo stare attenti a utilizzare criteri di equità” avverte il titolare del Viminale. E ricorda: “Queste persone le tasse già le pagano proprio come gli italiani e noi dobbiamo tenerne conto”.