La proposta dell’Associazione “facciamo completare l’anno scolastico ai bambini rom”. Alemanno:”No a solidarietà incondizionata”
Roma – 27 aprile 2011 – Dopo lo scontro con la comunità di Sant’Egidio, ora arrivano le critiche della Caritas rivolte al comune di Roma sulla gestione degli sgomberi dei campi rom.
Archiviato il caso dell’occupazione della basilica di San Paolo da parte dei 106 rom che erano stati allontanati dal campo illegale di Casal Bruciato, ora il sindaco Alemanno dovrà gestire la tensione nata dopo la scelta di ieri in cui ha ribadito “la ripresa delle attività di sgombero dopo il 3 maggio”.
Sempre ieri il Sindaco era stato molto chiaro nella sua linea di azione ammettendo: “Dopo la beatificazione ritorneremo operativi. Non possiamo accettare che a Roma ci siano ancora oltre 100 accampamenti illegali. Dobbiamo dare solidariatà – ha aggiunto Alemanno – ma non deve passare il messaggio che chiunque arrivi riceverà un alloggio e assistenza, altrimenti rischiamo di attirare migliaia di persone che non hanno neanche un’occupazione legale”.
La prima voce di protesta che si è levata in queste ore è quella della Caritas, riportata questa mattina dal Corriere della Sera. L’associazione di volontariato, attraverso il portavoce Alberto Colaiacono ha avanzato una controproposta al piano del Primo Cittadino romano: “bloccare gli sgomberi almeno fino alla chiusura delle scuole, per consentire ai bambini rom di finire l’anno scolastico e accogliere i nuclei famigliari senza separarli”.
I portavoce della Caritas è poi tornato sulla vicenda dei rom che hanno occupato la Basilica di San Paolo spiegando il loro intervento “ abbiamo agito per mediare tra la Gendarmeria vaticana e i rom, ma c’è il rischio che ogni nuovo sgombero corrisponda una nuova occupazione”.
“Non è sufficiente dare alloggio alle famiglie se poi i bambini sono logisticamente lontani dalle scuole che frequentano – prosegue Colaiacono sul Corriere della Sera –con gli sgomberi in atto i bambini non possono neanche terminare l’anno scolastico”.
Per quanto riguarda il Piano nomadi del Comune, la Caritas sottolinea che “non si tratta solo di trasferire i rom in campi attrezzati, il problema è la tempistica. I campi sono previsti per settembre e non si può mandare la gente in strada per tre mesi senza alternative”.
Proteste arrivano anche dall’Opposizione con resposnsabile del Forum immigrazione del Pd, Sergio Gaudio, fa ha dichiarato“Alemanno non può continuare a demanare alle associazioni ciò che dovrebbero essere compito del Comune fare, soprattutto con oltre 30 milioni di euro a disposizione. I campi abusivi sono triplicati dal 2008, con spese enormi per il loro controllo e gestione ma che poi risultano non funzionati, mentre per l’integrazione non viene speso nulla”.
Per i Verdi il problema delle baraccopoli sono “a bomba ad orologeria per il sindaco” e con il presidnete regionale Nando Bonessio che aggiunge “Alemanno fa la voce grossa per nascondere la propria incapacità di gestire i fenomeni sociali”.
M.I
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]