Milano, 3 gennaio 2013 – Caritas Ambrosiana esprime forte preoccupazione sui limiti posti alla prosecuzione dell'accoglienza per l'emergenza Nord Africa e chiede che questa sia prolungata almeno fino all'inizio della primavera.
"Averla prolungata di soli due mesi – sostiene, rinnovando l'appello di Caritas italiana – rischia di lasciare per strada prima della fine dell'inverno, proprio i soggetti piu' deboli, tra i quali anche donne con bambini, che difficilmente potranno trovare soluzioni autonome".
Secondo la Caritas ambrosiana, usciti dai centri di accoglienza, i soggetti piu' fragili "chiederanno aiuto alle caritas e ai comuni, appesantendo cosi' il carico sostenuto da un welfare locale gia' costretto a rispondere a bisogni crescenti con sempre meno risorse". L'associazione avverte che siccome alcune strutture di accoglienza, a torto o a ragione, potrebbero ritenere di non proseguire l'accoglienza nei termini stabiliti dalla nuova convenzione "gia' nei prossimi giorni un numero non irrilevante di profughi potrebbe restare all'addiaccio". Oltretutto, l'approssimarsi della scadenza del periodo di accoglienza crea tra gli ospiti dei centri "una comprensibile tensione alimentata anche da informazioni scorrette".
In alcuni casi, afferma la Caritas, tale situazione "potrebbe degenerare in aperte rivolte che comprometterebbero il buon lavoro fatto fin qui". Dall'inizio dell'emergenza Caritas Ambrosiana, conclude, ha accolto presso strutture proprie o di realta' collegate piu' di 200 profughi provenienti per lo piu' dall'Africa sub-sahariana, e in particolare da Nigeria, Mali, Costa D'Avorio, Ghana e Somalia.