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Caritas: “Sei romeni su dieci vogliono restare in Italia”

"Rappresentano per numero la seconda comunità etnica in Europa" Roma, 26 marzo 2010 – Con un milione e 165 mila presenze la comunità romena rappresenta, in questo momento, la prima in Italia e la seconda nell’Unione Europea, dopo quella turca.

E’ quanto emerge dal volume ”I Romeni in Italia tra rifiuto e accoglienza”, a cura di Franco Pittau, Antonio Ricci e Laura Timsa Edizioni (per le Edizioni Idos/Sinnos) presentato presso l’Accademia di Romania di Roma.
Il volume, promosso da Caritas Romania e Caritas Italiana, propone una riflessione riassumibile in alcune tesi, la prima fra tutte e’ che e’ sempre piu’ ”importante impostare bene la convivenza con i romeni che rappresentano un quarto dell’intera popolazione immigrata in Italia”.

Una comunita’, spiega la Caritas, spesso discriminata nel nostro paese a causa di una sua presunta affinita’ con i comportamenti devianti. ”Bisogna riconoscere che nel passato – si legge, infatti, nel volume – qualcosa e’ andato storto anche da parte italiana perche’, partendo da odiosi delitti commessi da singoli romeni, si e’ giunti a etichettare con l’aggettivo ‘criminale’ un intero popolo”.

Secondo i dati ufficiali, invece, si fa notare, i romeni incidono per il 24,5% sulla popolazione straniera residente e solo per il 13,8% sulle denunce presentate contro tutti gli stranieri. ”La maggior parte dei romeni – sottolinea ancora il libro – ha la ferma volonta’ di integrarsi stabilmente in Italia dove sono riusciti a superare una situazione economica insoddisfacente, facendo del lavoro e dell’imprenditoria il perno principale dell’inserimento (quasi 700 mila occupati e 28 mila aziende) e mostrando un buon livello di soddisfazione e anche gratitudine e attaccamento al Paese che li ha accolti”.

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