Tre prove: ascolto, lettura e scrittura. Si passa con 80 punti su 100
Roma – 18 gennaio 2011 – Sono partiti ieri i primi test di italiano, ormai obbligatori, per chi vuole prendere la carta di soggiorno.
Il contenuto varia tra una scuola e l’altra, perché viene definito di volta in volta da un commissione formata dal preside e da almeno due insegnanti di italiano. Il ministero dell’Istruzione ha però preparato un vademecum per le commissioni, con le indicazioni di massima per le prove. Questo dovrebbe garantire una certa uniformità in tutta Italia.
Il test si divide in tre parti, con prove di ascolto, lettura e scrittura. I candidati devono innanzitutto ascoltare due brevi testi, pronunciati lentamente e con chiarezza, come conversazioni, annunci e istruzioni, trasmissioni radio o tv. Poi vengono interrogati per capire se hanno compreso gli elementi principali.
Si passa poi alla prova di lettura. Vengono proposti ai candidati altri due brevi testi, come una lettera della Questura, un avviso pubblico, un articolo di giornale o le istruzioni di un apparecchio di uso quotidiano. Anche qui, seguono alcune domande per verificare il livello di comprensione di quanto si è letto.
Ultimo ostacolo è la prova di scrittura. Al candidato viene chiesto, per esempio, di scrivere una e-mail molto semplice o di riempire un modulo con i suoi dati anagrafici e altre informazioni personali.
Complessivamente, il test dura sessanta minuti. Venticinque minuti sono dedicati alla prova di ascolto, che vale al massimo trenta punti, venticinque minuti a quella di lettura, che vale trentacinque punti, dieci minuti alla prova di scrittura, che vale trentacinque punti.
Per superare il test, bisogna totalizzare almeno ottanta punti. Chi ce la fa, può chiedere la carta di soggiorno, ai bocciati non rimane che prenotarsi di nuovo, tornare a studiare e provarci un’altra volta.
Elvio Pasca