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Case popolari: “Agli immigrati non più del 20%”

Proposta leghista in Lombardia. "Così evitiamo che i quartieri diventino banlieu" Roma – 2 ottobre 2009 – Il leghista Davide Boni, assessore all’urbanistica nella regione Lombardia, presenterà in giunta un progetto di legge per frenare l’assegnazione di case popolari agli immigrati extracomunitari con permesso di soggiorno. Questi potranno aggiudicarsi al massimo il 20% degli alloggi concessi ogni anno alle famiglie più indigenti.

"In questo modo -afferma – e’ possibile aiutare quei cittadini italiani che non riescono ad accedere a una casa popolare". Boni sostiene che le case popolari sono state costruite "attraverso i contributi che milanesi e lombardi hanno versato attraverso il proprio lavoro" e per questo "meritano una maggiore attenzione nel momento dell’assegnazione". L’assessore pare però dimenticare che anche gli immigrati pagano le tasse.

Il rischio, secondo Boni, è che i quartieri si trasformino in "piccole banlieue, dove crescono la delinquenza e la tensione sociale. E’ inammissibile -conclude- che interi quartieri siano diventati il rifugio di clandestini e abusivi [che in realtà non parteciperebbero comunque all’assegnazione degli alloggi n.d.r.], a discapito di tutte quelle persone oneste che avrebbero diritto a un aiuto sociale importante come quello della casa".

EP

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