Roma – 10 luglio 2013 – l governo italiano vuole fare piena luce sul rimpatrio lampo di Alma Shalabayeva e della piccola Alua, moglie e figlia del’esule kazako Mukhtar Ablyazov.
Lo ha assicurato oggi pomeriggio in Aula alla Camera il presidente del Consiglio Enrico Letta, rispondendo a un’interrogazione presentata dalla Lega Nord. Quell’espulsione, conviene ricordarlo, è partita con un massiccio blitz di agenti in borghese ed è stata portata a termine in appena tre giorni. La donna era accusata di avere falsificato un passaporto, che però poi si è rivelato valido.
“I fatti avvenuti tra i giorni del 29 e 31 maggio scorsi fra Casal Palocco e il CIE di Ponte Galeria, sono stati oggetto nelle ultime settimane di varie ricostruzioni giornalistiche nonché di primi accertamenti amministrativi e giurisdizionali” ha spiegato Letta. “Il contrasto tra le une e gli altri fa emergere evidenti punti di contrasto, rendendo ineludibili ulteriori approfondimenti”.
“In particolare – ha sottolineato il presidente del Consiglio – sembra trasparire un evidente stacco tra la correttezza formale dei vari passaggi in cui si è articolata questa intricata vicenda e crescenti interrogativi sostanziali che ruotano attorno ai tempi e ai modi attraverso i quali si sono sviluppati gli avvenimenti. Gli interrogativi da sciogliere quindi ci sono e appare del tutto legittimo che essi vengano posti e soprattutto, naturalmente, che trovino le risposte dovute, in primo luogo nelle sedi istituzionali, tanto più in un Paese come il nostro, massimamente attento al funzionamento pieno di tutte le prerogative dello Stato di diritto, un Paese che vuole garantire al tempo stesso diritti e sicurezza”.
“Il coinvolgimento nella vicenda di una minore rende il tutto ancora più delicato” ha aggiunto Letta, ribadendo di aver disposto “ un'accurata e articolata indagine interna alla quale stanno lavorando in modo pronto e collaborativo i Ministeri e tutte le istituzioni dello Stato coinvolti”. “I risultati di questa indagine interna – ha concluso il premier – saranno resi noti al più presto al Parlamento e alla pubblica opinione perché, voglio dirlo molto chiaramente, non saranno tollerati ombre e dubbi”.