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Caso Ablyazov. Respinta la sfiducia ad Alfano

A Palazzo Madama non passa la mozione di M5S e Sel. Letta difende il suo vice, ma ammette: “Discredito per l’Italia, inaudito comportamento dei diplomatici kazaki”

Roma – 19 luglio 2013 – Con 55 voti favorevoli, 226 contrari e 13 astensioni il Senato ha respinto la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 stelle e da Sinistra Ecologia Libertà contro il Ministro dell'interno. I due partiti chiedevano le dimissioni di Angelino Alfano, che è anche vicepremier, dopo il rimpatrio lampo di Alma Shalabayeva e della piccola Alua, moglie e figlia del dissidente kazako Ablyazov.

“Il nostro Paese consegnato con la forza e con l'inganno una donna e una bambina di sei anni ad un Paese il cui Governo è accusato da tutte le principali agenzie di tutela dei diritti umani di praticare la tortura, le sevizie, nei confronti degli oppositori, dei dissidenti e delle loro famiglie” ha detto in Aula il senatore Mario Michele Giarrusso (M5S). “L'operato del Ministero dell'interno ci ha fatto vergognare di essere italiani. Non ci sono giustificazioni plausibili per un'azione così feroce nei confronti di gente inerme e indifesa, accusata di nessun delitto, di nulla: una donna e una bambina”.

Peppe De Cristofaro (SEL) ha parlato di “potere invisibile”, “il Governo cioè che, a differenza di quello visibile che agisce alla luce del sole, agisce nella penombra o ancora più a fondo, nell'oscurità; un complesso di azioni, cioè, che massimamente si presta a veicolare la ragion di Stato scavalcando le leggi e le tutele giuridiche poste a garanzia dei singoli individui contro gli abusi” . “È per rimediare alla vergogna che con il suo operato il ministro Alfano ha gettato sulle istituzioni democratiche e sulla Repubblica che noi chiediamo a questo Parlamento di sfiduciarlo”.

La mozione è stata respinta, ma anche dai banchi della maggioranza sono arrivate parole molto due. Il capogruppo del Partito Democratico  “Ci sono troppo mistero, troppi soldi e troppo malaffare per non obbligarci a chiedere a tutti, anche al Governo, di aiutarci a capire e a fare chiarezza” ha detto il capogruppo del Pd Luigi Zanda, chiedendo ad Alfano di “valutare se, nelle 24 ore della sua giornata, ci sia sufficientemente tempo per la segreteria del suo partito, la Vice presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell'interno”. Laura Puppato e altri senatori del Pd si sono astenuti.

Letta: "Discredito per l'Italia"

Nel dibattito è intervenuto, in difesa del suo vice, anche il presidente del consiglio Enrico Letta, dicendo che “l'espulsione dal nostro Paese della signora Alma Shalabayeva e della sua bambina è per l'Italia motivo di imbarazzo e di discredito. Da questo imbarazzo, da questo discredito il campo va sgomberato. Per farlo ho scelto, abbiamo scelto, la linea della total disclosure, della trasparenza totale”.

Letta ha ricordato l’indagine interna avviata dal governo, dalla quale “insieme alla revoca del provvedimento di espulsione” è uscito fuori che “l'esistenza e l'andamento delle procedure di espulsione non erano stati comunicati in nessun modo ai vertici del Governo”.

Stesse conclusioni alle quali è arrivata l’indagine del Capo della Polizia Alessandro Pansa, dalla quale “ esce confermato in modo inoppugnabile il mancato coinvolgimento dei vertici del Governo ed emerge in modo chiaro, in particolare, l'estraneità del Ministro dell'interno all'accaduto”.

“Non abbiamo intenzione – ha però aggiunto il presidente del Consiglio – di mollare la presa per cercare di delineare i contorni di azioni ed omissioni ormai accertate” .

“Mi riferisco soprattutto – ha spiegato – all'inaudito comportamento dell'ambasciatore del Kazakistan, a come si sia potuto scambiare per terrorista Ablyazov, che, pur avendo certo problemi seri con la giustizia britannica, è difficile definire come tale. Mi riferisco inoltre a come si possa aver agito senza la cautela che un caso del genere palesemente richiedeva, senza aver preso il tempo necessario per approfondire l'esatta condizione di una donna e di una bambina, senza porsi alcuna domanda sull'inusuale disponibilità di un volo privato per il loro rimpatrio”.

Il governo promette di “proseguire nella verifica “delle condizioni di soggiorno in Kazakistan della signora Shalabayeva”, che ieri è stata visitata dal vice ambasciatore italiano ad Astana e “ha manifestato alle autorità del Kazakistan l'auspicio che possa ritrovare la piena libertà di movimento”. “Vogliamo inoltre prendere lezione dall'accaduto per evitare  nuove inammissibili pressioni ed interferenze da parte di qualsiasi diplomatico straniero”

“Vogliamo prendere lezione dall'accaduto anche a livello interno – ha aggiunto Letta intervenendo su norme e regole d'ingaggio per casi del genere, al fine di evitare ulteriori episodi di mancato coinvolgimento politico. È intanto con rammarico, ma anche con il senso dell'ineluttabilità, che si sta procedendo ai cambiamenti resi necessari, a livello di forze dell'ordine e strutture del Viminale, dai contenuti della relazione del Capo della Polizia”.
 

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