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Caso Lampedusa. Il CIR: “Colpa del business dell’accoglienza”

Hein: “Molti si arricchiscono, ma i diritti delle persone scompaiono. Profughi stipati a migliaia nei Centri senza servizi e opportunità”

18 dicembre 2013 – “È una vergogna che non nasce dal caso. E' la parte peggiore, e mai vista prima, di un sistema di accoglienza inefficiente e inadeguato, fatto di centri dove sono stipati migliaia di richiedenti asilo a cui vengono dati servizi indecorosi. Centri in cui neanche la ASL e il Comune possono entrare, mentre dovrebbero essere proprio loro a dare servizi, anche sanitari, qualificati".

Christopher Hein direttore del Consiglio Italiano Rifugiati, commenta così la disinfestazione dei migranti nel centro di accoglienza di Lampedusa, puntando il dito contro un intero sistema che andrebbe riformato.
"In Italia – spiega -molti servizi per l'immigrazione, dai grandi centri di accoglienza governativi agli sportelli di informazione e assistenza ai valichi aeroportuali, vengono affidati sulla base di un solo principio: quello dell'offerta economica più vantaggiosa. Offerte fatte da cooperative e soggetti che spesso non perseguono altro che scopi lucrativi e a cui i diritti dei migranti non interessano”.

“C'è un business dell'immigrazione inaccettabile – denuncia Hein –  parliamo di commesse da milioni di euro su cui molti si stanno arricchendo, dove i diritti delle persone scompaiono. Visto che lo Stato "di regola" arriva a pagare gli enti gestori anche con 12 mesi di ritardo sono spesso solo società profit che riescono ad anticipare i fondi necessari per la gestione. Gli affari fatti sulla pelle delle persone riguardano anche i Centri di Identificazione ed Espulsione e devono essere subito fermati”.

Il Cir chiede che il centro di Lampedusa ritorni alla sua funzione di Centro di Primo Soccorso e Assistenza, dove i profughi dovrebbero stare per circa 48 ore per poi essere trasferiti nei trasferimento nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo. In questi centri dovrebbero rimanere per non più di 35 giorni, come previsto dalla legge,per poi essere trasferiti in centri più piccoli dove il loro percorso verso l'integrazione possa essere favorito.

“Attualmente invece – sottolinea Hein – ci sono richiedenti asilo e rifugiati che passano mesi, a volte anche più di un anno, in centri dove possono essere stipati fino a 4 mila migranti: cosa ne sarà di loro alla fine di un periodo di accoglienza fatto di vuoti e di mancanze di servizi e opportunità? L'accoglienza, dopo un primissimo periodo, deve essere data in centri piccoli dislocati su tutto il territorio: i centri governativi devono essere solamente di transito e progressivamente svuotati. In questo modo non solo si favorisce l'integrazione dei rifugiati, ma si possono anche porre limiti al grande business dell'immigrazione "
 

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