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Cassazione: niente manette per chi vende cd pirata

Vincolante una sentenza della corte europea. Ma il reato rimane Roma – 24 aprile 2008 – No all’arresto immediato degli ambulanti che mettono in vendita cd e dvd privi del bollino Siae.

Così la Cassazione che – contrariamente da quanto pretendeva una Procura siciliana – qualche giorno fa non ha convalidato l’arresto di un ‘vu’ cumprà ‘ africano sorpreso dai carabinieri, nell’agosto del 2007, mentre cercava di vendere cd e dvd falsi sulla spiaggia di Taormina.

Spiega infatti la Suprema Corte – con la sentenza 14705 della Terza sezione penale – che in base a una recente decisione della Corte di Giustizia Europea (il verdetto ‘Schwibbert’ dell’8 novembre 2007) l’arresto di chi vende cd e dvd ‘pirata’ è possibile solo nei Paesi che hanno provveduto a notificare alla Commissione Ue di aver adottato "l’obbligo di apporre sui dischi compatti, contenenti opere, il contrassegno Siae in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato".

L’Italia non ha provveduto a comunicare tale obbligo "tecnico" a Bruxelles e, dunque, "non essendo stato tale obbligo comunicato, non si può farlo valere nei confronti dei privati". Pertanto, aggiunge la Cassazione , "in considerazione della natura vincolante della sentenza resa dalla Corte di Giustizia, la condotta dell’ambulante arrestato a Taormina non può assurgere a rilievo penale".

Niente da fare quindi per il pm che contestava la decisione del Tribunale di non confermare l’arresto del vù cumprà sorpreso con 238 pezzi, tra cd e dvd. La vendita di cd e dvd falsi rimane, però, sempre un reato anche se non ‘punibile’ con l’arresto immediato.

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