Roma – 20 maggio 2013 – L'Oasi dei Variconi a Castel Volturno è una delle ultime aree umide d’Italia. Si trova sulla foce del Volturno, ha due stagni nei quali si mescolano le acque del fiume e del mare ed è la tappa del lungo viaggio di una settantina di specie di uccelli migratori. Un piccolo paradiso, violentato però dal degrado.
Per contribuire a salvarlo, sabato mattina cinquecento immigrati, richiedenti asilo e rifugiati si sono rimboccati le maniche e armati di guanti, ramazze, secchi e buste hanno raccolto tonnellate di immondizia. Con loro c’erano anche attivisti antirazzisti e anticamorra, mentre alcuni commercianti della zona li hanno sostenuti donando casse d’acqua.
“Per noi rappresenta un modo per costruire una nuova cittadinanza, per combattere pregiudizi, camorra e razzismo, per non arrendersi e lavorare per rendere migliori i luoghi più degradati” spiega una nota del CSA Ex Canapificio di Caserta, che ha promosso l’iniziativa insieme alla Rete elaborazione sociale di Castel Volturno e al Movimento dei migranti e dei rifugiati.
Lo slogan della giornata: “Dove c’è bellezza, non c’è camorra”