A fine mese scade l’accordo per andare in altri paesi Schengen. Le regole da seguire se non sarà una proroga Roma – 13 gennaio 2009 – Attendete il rinnovo del permesso di soggiorno? Avete in programma un viaggio in Europa o pensate di tornare in patria passando per uno dei Paesi del vecchio continente? Tenete d’occhio il calendario: se non rientrate in Italia entro questo mese rischiate di beccarvi un’espulsione.
Fino al 31 gennaio il cedolino sarà equiparato a un permesso di soggiorno valido in tutta l’area Schengen: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta. Vuol dire che chi attende il rinnovo può passare per questi Paesi mentre torna a casa o anche fare il turista al massimo per tre mesi.
Questa agevolazione è stata resa possibile da un accordo che però a partire dal primo febbraio non avrà più valore. Se non ci saranno proroghe, chi da quel giorno verrà trovato con il cedolino in uno dei paesi Schengen potrà essere trattato dalla polizia come un clandestino qualunque ed essere espulso. Per evitare brutte avventure, meglio rispettare le regole che seguono.
Niente più tappe nell’area Schengen, durante il viaggio di andata o di ritorno tra l’Italia e il proprio Paese d’origine. Va inoltre utilizzato in entrata e uscita lo stesso valico di frontiera, e bisogna portare con sé il passaporto, la fotocopia del permesso scaduto e la ricevuta dell’ufficio postale, che verranno timbrati dalla polizia.
La procedura è simile per chi attende il primo permesso di soggiorno dopo essere arrivato qui con i flussi o tramite un ricongiungimento familiare. In questo caso, insieme a cedolino e passaporto, deve esibire il visto rilasciato dal consolato che specifica il motivo del soggiorno in Italia.
Elvio Pasca