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Cei Migrantes: “Basta politica emergenziale sull’immigrazione”

"C'è preoccupazione per i ripetuti casi di morte di giovani immigrati in Italia che vivono in condizioni drammatiche"

ROMA, 8 marzo 2013 – Serve "una programmazione politica e sociale che non porti il nostro Paese a ripetere l'estemporaneità e l'emergenzialità con cui si è affrontato il dramma dei rifugiati del Nord-Africa, dopo le 'primavere' arabe.

E'' quanto e' emerso da una riunione della Commissione episcopale per le migrazioni (Cemi) e della Fondazione Migrantes. Ne da' notizia Migrantes.

Le due organizzazioni, si legge in una nota, mostrano preoccupazione per i ripetuti casi di morte di giovani immigrati in Italia che vivono in condizioni drammatiche, in abitazioni di fortuna, senza i requisiti di sicurezza. La perdita del lavoro o il precariato, il rientro della famiglia in patria costringono molti immigrati, uomini e donne, a vivere in solitudine senza una fissa dimora o in condizioni precarie. Le case e i centri di prima accoglienza nei Comuni e nelle diocesi, affermano Cemi e Migrantes, sono spesso insufficienti a ospitare tutte le persone in difficoltà: occorre ripensare un piano abitativo popolare che possa anche assolvere al dovere di ospitalità di lavoratori migranti e delle loro famiglie. Infine, Cemi e Migrantes esprimono "sentimenti di vicinanza e di affetto al S. Padre Benedetto XVI, che ha scelto di rinunciare al Pontificato, con un atto di coraggio e nello spirito di servizio alla Chiesa".

"Alla vicinanza si unisce la gratitudine per un Magistero ricco e puntuale, che ha ricordato più volte lungo gli otto anni del suo Pontificato i drammi, le attese, le gioie e le speranze dei migranti e rifugiati oggi nel mondo, oltre che richiamare nelle udienze straordinarie l'attenzione al popolo rom, alla gente dello spettacolo viaggiante, al mondo dei marittimi. Molte volte e in diverse occasioni, il S. Padre ha ricordato alle nostre comunità e alla società civile il dovere dell' accoglienza, della tutela dei diritti, in particolare dei minori, delle donne migranti e delle loro famiglie" si legge nella nota.

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