Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Censis. Gli immigrati? Una risorsa per l’Italia, anche di ottimismo

Il “Rapporto sulla situazione sociale del Paese” invita a “valorizzare il contributo” degli stranieri in Italia. Sono un volano per lo sviluppo e, alla faccia della crisi, guardano con fiducia al futuro

Roma – 2 dicembre 2011 -“Nell’Italia del ristagno economico e della crisi, in cui sembrano essere venuti meno la spinta alla mobilità sociale e la fiducia nel futuro”, gli immigrati sono “una componente silenziosa, ma numerosa che già contribuisce alla creazione della ricchezza del Paese e che fornisce un’indubbia pressione per dare slancio allo sviluppo”.

È quanto si legge nel “45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese” presentato oggi dal Censis.

I lavoratori stranieri, spiega il rapporto “mediamente sono più giovani, meno pagati, più flessibili degli italiani. Spesso svolgono lavori faticosi e poco qualificati nelle imprese e sono diventatati un insostituibile pilastro del nostro welfare familiare. Praticamente assenti dalle posizioni apicali della Pubblica Amministrazione e delle grandi aziende, in molti casi hanno scelto con successo il rischio della piccola impresa”.

I titolari di impresa nati all’estero mostrano, anche in questi anni di crisi, una vitalità sconosciuta ai nostri connazionali, tanto che dal 2009 al 2011, mentre gli imprenditori italiani diminuiscono, quelli immigrati crescono del 10,7%. Con un “interessante protagonismo delle donne”, che rappresentano  il 21,8% del totale degli imprenditori stranieri.

Altro settore in cui “gli stranieri danno un contributo fondamentale al nostro Paese” è,. Ricorda il Censis, “quello del welfare, particolarmente nel segmento dei lavori domestici e dei servizi di cura alle persone anziane”. ;La domanda di assistenza espressa dalle famiglie italiane con l’offerta di manodopera flessibile e a basso costo delle donne straniere, andando a formare “un vero e proprio welfare auto-organizzato e parallelo a quello ufficiale”.

L’ottimismo degli immigrati
Il rapporto riscontra tra gli immigrati “ottimismo e fiducia nel futuro, percezione di essere entrati in un circuito di crescita, non facile, né senza ostacoli, ma progressivo”.

Il 54% ritiene che l’Italia sia uno dei Paesi al mondo in cui si vive meglio,  il 72,4% pensa che da qui a dieci anni non lascerà il nostro Paese, e il 46% prevede di comprarsi una casa qui. Ben il 74,2% dei genitori immigrati (a fronte del 40,6% dei genitori italiani) è convinto che i figli riusciranno a trovare la propria strada e a conquistare condizioni di vita migliori rispetto a quelle da loro vissute.

Nonostante la crisi economica, per i nuovi italiani l’Italia del 2020 sarà sicuramente un Paese più benestante (ne è convinto il 65% degli intervistati). L’82,6% pensa che il numero degli immigrati continuerà ad aumentare e il 73,8% che la società italiana sarà sempre più aperta al mondo; un’ampia maggioranza pensa che saremo più solidali (68,2%), più giusti (64,6%) e che si costruiranno più reti di relazioni che avranno per protagonisti anche gli immigrati (62,7%).

Il settore su cui, secondo gli immigrati, bisognerebbe investire di più per dare maggiore forza competitiva all’Italia sono le imprese (56,6% degli intervistati) e la formazione (il 32,7% indica la scuola, il 26,1% l’università). Il nodo centrale dello sviluppo è rappresentato dalla preparazione delle nuove generazioni (53,4%), alle quali garantire un’educazione di alto livello, ma anche un lavoro che le trasformi in “una risorsa per lo sviluppo individuale e dell’intero Paese”.

EP

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 1 Media: 3]
Exit mobile version