"Il contributo degli imprenditori stranieri è prezioso in termini di valore aggiunto: ormai vicino al 10% del Pil"
Roma – 8 luglio 2009 – Per superare la crisi bisogna andare oltre l’adattamento. E il Censis suggerisce una nuova prospettiva per uscirne. “Siamo in una fase – spiegano dall’istituto di ricerca socioeconomica – in cui dobbiamo capire che abbiamo altre opportunità e risorse che si stanno rendendo disponibili e che ancora non vediamo pienamente”.
"Per decenni la società italiana ha impostato il suo sviluppo su un modello di adattamento continuato. Ma quando un sistema non riesce più a conservarsi usando le strutture e le risorse originarie – dicono gli studiosi -, deve guardare altrove". Secondo il Censis anziani, donne e immigrati sono le risorse sottoutilizzare per rimetterci in moto.
“Oggi in Italia le imprese individuali con titolare extracomunitario sono 243mila – ricordano -. Nel primo trimestre 2009 sono aumentate del 6,3% rispetto al primo trimestre 2008, mentre lo stock complessivo di imprese individuali ha subito una contrazione di quasi l’1%. Il contributo di questi piccoli imprenditori è prezioso in termini di valore aggiunto, ormai vicino al 10% del Pil".
L’Istituto è convinto dunque che l’imprenditoria degli immigrati evolve sotto il segno della vitalità e della forte motivazione, spinta dal fatto che l’11,4% dei titolari stranieri ha un’età al di sotto dei 29 anni e ben il 70,2% va dai 30 ai 49 anni. Di conseguenza, si tratterebbe di una delle categorie di lavoratori capaci di portare benefici alla lotta contro l’attuale crisi economica.
a.i.