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Centri di identificazione ed espulsione: sì ai fondi

Convertito in legge il decreto del governo.  40 milioni di euro per costruire Cie per clandestini in ogni Regione

Roma – 27 novembre 2008 – Con i sì della maggioranza, l’astensione dell’Unione di Centro e il voto contrario di Partito Democratico e Italia dei Valori, la Camera ha approvato stamattina definitivamente la conversione in legge del decreto 151/2008, varato dal governo all’inizio di ottobre.

Il testo prevede “misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all’immigrazione clandestina”. Sul fronte immigrazione,  stanzia circa 80 milioni di euro per l’ampliamento ed il miglioramento della disponibilità ricettiva dei “centri di identificazione ed espulsione”.

I fondi verranno usati prevalentemente per aprire nuovi centri. L’obiettivo, più volte esplicitato dal ministro Maroni, è dotare ogni Regione di una struttura nella quale trattenere, in attesa del rimpatrio,  i cittadini stranieri sorpresi senza permesso di soggiorno.

I vecchi Centri di Permanenza Temporanea sono stati trasformati in “Centri di identificazione ed espulsione” dal decreto legge sulla sicurezza approvato a fine maggio dall’esecutivo. Un semplice cambio di denominazione.

Sarebbe invece decisamente più incisiva l’approvazione di una delle norme cardine del  disegno di legge sulla sicurezza attualmente all’esame del Senato. Si prevede infatti che il tetto massimo di permanenza nei centri salga da due a diciotto mesi quando è difficile identificare o espellere il cittadino straniero. Le proroghe verrebbero comunque autorizzate di volta in volta da un giudice.

EP

 

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