Roma, 24 luglio 2015 – "I rifugiati non sono un'emergenza. Sono il frutto prevedibile di guerre e crisi umanitari che da anni affliggono molte regioni del mondo. L'Unione Europea si impegni a lavorare sulle cause che generano le migrazioni forzate e garantisca standard di sicurezza adeguati a chi e' costretto a chiedere asilo per salvarsi la vita".
Cosi' padre padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli ha commentato la notizia della morte di circa 40 migranti annegati in seguito al naufragio di un gommone ieri mattina davanti alle coste libiche. A riferirlo alcuni dei sopravvissuti sbarcati nel pomeriggio ad Augusta dalla nave militare tedesca Holstein, che ha soccorso complessivamente 283 profughi.
"L'ennesima tragedia annunciata ed evitabile. Soltanto due giorni dopo l'ultimo Consiglio Europeo – si legge in una nota – sull'Agenda per le migrazioni, davanti alla morte di 40 innocenti in fuga da guerre e persecuzioni, il Centro Astalli torna a ribadire l'urgenza di creare canali umanitari sicuri. Vie legali per permettere a chi scappa da guerre e persecuzioni di esercitare il proprio diritto a chiedere asilo in un paese sicuro. L'Europa da mesi discute su come gestire poche decine di migliaia di persone, un numero irrisorio rispetto alla popolazione dell'Unione e non si concentra – conclude la realta' umanitaria gestita dai gesuiti – sulla questione principale: spezzare il giogo dei trafficanti, dare alternative sicure ai migranti".