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Centri di espulsione. L’ira della Lega: “Alfano smantella tutto”

Il Carroccio contrario al taglio dei tempi di permanenza nei Cie. Fedriga e Molteni: “Il ministro dell’interno è diventato il ministro dei clandestini”

Roma – 11 luglio 2014 – Ridurre i tempi massimi di permanenza nei Centri di Espulsione? Fumo negli occhi per la Lega Nord, contraria al taglio da 18 a 6 mesi previsto dal disegno di legge europea bis e agli “ulteriori alleggerimenti” prospettati qualche giorno fa dal ministro dell’interno Angelino Alfano.

“Alfano sta svendendo quanto fatto di buono dal precedente governo per salvare la sua poltrona renziana” attacca il capogruppo del Carroccio alla Camera, Massimiliano Fedriga. Il ministro dell’interno, aggiunge, “è senza vergogna: non esita a smantellare i risultati ottenuti in passato, anche con i suoi voti, per fare da stampella alla sinistra”.

Di quali risultati parli Fedriga, però, non è chiaro. Visto che le statistiche dimostrano che mettendo per un anno e mezzo dietro le sbarre gli immigrati senza permesso di soggiorno il tasso effettivo di rimpatri non è certo migliorato: meno della metà dei trattenuti. È invece salito il tasso di disperazione, insieme ad atti di  autolesionismo e rivolte.

Anche il deputato Nicola Molteni si infuria. “Dopo 5 svuotacarceri – attacca il leghista – Alfan lancia il “tana libera tutti” per i clandestini nei Cie: fuori in sei mesi. Sull’immigrazione il ministro dell’Interno non ne sta azzeccando una. Ormai è il ministro dei clandestini, gli unici da lui tutelati”.
 

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