In Friuli intervento offerto Servizio Sanitario Regionale. Ma la Lega precisa: "Pagheranno i genitori"
Roma – 7 aprile 2010 – In Friuli Venezia Giulia gli immigrati potranno far circoncidere i propri bambini negli ospedali pubblici. Dovranno però pagare l’operazione di tasca propria, sborsando mille e duecento euro.
Sono le due facce di una delibera approvata mercoledì scorso dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute Vladimir Kosic, che fa rientrare la circoncisione rituale tra gli interventi offerti dal Servizio sanitario regionale. La delibera arriva dopo un anno di sperimentazione, durante il quale la prestazione è stata offerta gratuitamente.
Un modo, si spiegò all’inizio della sperimentazione, per combattere i casi di circoncisioni clandestine, fatte all’interno delle comunità da “esperti” che non offrono alcuna garanzia di igiene sicurezza. Interventi improvvisati, che due anni fa hanno causato anche la morte di due bambini a Bari e Treviso e un ricovero di urgenza per emorragia a Pordenone.
La delibera della Giunta friulana stabilisce che per la circoncisione rituale sia applicata la stessa tariffa in vigore per la circoncisione terapeutica, che è di circa 1200 euro: ma chi paga, il servizio regionale o i diretti interessati?
”È chi usufruisce della prestazione a dover pagare l’importo, senza contributi pubblici” ha spiegato ieri, in una nota, il gruppo regionale della Lega Nord. I consiglieri leghisti hanno infatti “chiesto espressamente spiegazioni all’assessore regionale alla Salute Kosic, che ha assicurato che la circoncisione non è tra gli interventi gratuiti”.
“Sarebbe stato un’ingiustizia per i cittadini friulani e giuliani – sottolinea la nota leghista – regalare una prestazione cui ricorrono in massa i musulmani e da cui noi siamo tagliati fuori. La sanità che vuole la Lega, è quella che migliora i servizi per la cittadinanza”.
Sarà. Intanto però la tariffa degli ospedali sarà probabilmente fuori mercato rispetto a quella delle circoncisioni fai-da-te che la delibera voleva contrastare.
Elvio Pasca