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Cisl: “Italiano chi nasce in Italia”

Bonanni: "Fondamentale per società integrata". Ocmin: "Seconde generazioni condividono lingua, cultura, valori, tradizioni, costumi e senso di appartenenza con  italiani" Roma – 30 novembre 2009 – Riconoscere la cittadinanza a chi è nato in Italia è "un passaggio che oggi e’ fondamentale per una società che sia coesa e integrata". Lo ha detto stamattina il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso di un convegno sulla cittadinanza organizzato a Roma dal sindacato.

Bonanni auspica anche la concessione del voto agli immigrati: "Speriamo che in Parlamento al più presto si definisca quella proposta bipartisan, che va nella direzione del riconoscimento del voto agli immigrati, dei diritti civili e amministrativi per chi paga i contributi e le tasse e ha un rapporto stabile con l’Italia".

Secondo il segretario della Cisl, "il Paese è maturo per andare nella direzione dell’integrazione" e  "i cittadini e i lavoratori italiani non cascano nella trappola della xenofobia e della contrapposizione". “La nostra società prospera nel rispetto delle persone, – ha detto – se c’e’ il riconoscimento di chi umilmente contribuisce alla crescita del Paese. Il nostro ‘white christmas’ e’ non perdere posti di lavoro e mandare un forte segnale a sostegno dell’integrazione e non della disgregazione del Paese".

Per Liliana Ocmin, segretario confederale Cisl, sulla cittadinanza "è giunto il momento di attuare un ripensamento maturo e ragionato, funzionale alle necessità che una società complessa come la nostra non può e non deve omettere” . Il passaggio allo jus soli è "prioritario, necessario e fondamentale".

"Non si tratta – ha precisato Ocmin – di un mero riconoscimento burocratico. Il diritto di cittadinanza dei minori nati sul territorio italiano da genitori stranieri, oppure di coloro che giungono nel nostro Paese in tenera età deve essere riconosciuto, perchè essi condividono lingua, cultura, valori, tradizioni, costumi e senso di appartenenza".

"Tale riconoscimento – ha concluso il segretario confederale – dovrebbe avvenire direttamente alla nascita, evitando così a questi bambini di vivere nel limbo dell’incertezza".

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