Roma – 26 ottobre 2012 – Sui diritti umani il Parlamento è in ritardo. E mentre si attende che modifichi la legge sulla cittadinanza, può essere importante per l’integrazione anche il conferimento della cittadinanza onoraria alle seconde generazioni.
Roberto Saviano interviene sulla riforma della cittadinanza commentando l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Bologna dal consigliere del Partito Democratico Leonardo Barcelò. Verrà discusso in aula il 7 novembre e chiede il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati residenti nel capoluogo emiliano nati all’ombra delle Due Torri.
Barcelò lo presenta come un “gesto simbolico che lancia un messaggio di civiltà, abbiamo bisogno di un Paese multiculturale dove le differenze si incontrano e la diversitá culturale sia considerata una ricchezza e non un problema”. Il Popolo delle Libertà ha però già annunciato che si opporrà: il consigliere Michele Facci dice che è “una provocazione”, “vorrebbe dire snaturare l’istituto stesso della cittadinanza onoraria”.
Saviano, che tra l’altro è cittadino onorario di Bologna, si è invece schierato a favore della proposta con un post sulla sua pagina Facebook. “Il Comune di Bologna – ha scritto ieri – propone di dare la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati. La maggioranza, compatta, è d’accordo, l’opposizione no”.
“A Bologna –ricorda lo scrittore – gli stranieri residenti sono il 13,7% della popolazione e gli under 16 nati a Bologna sono 7.056. Questa proposta serve a favorire la loro integrazione in attesa che il Parlamento, sempre in ritardo in materia di diritti umani, discuta le modifiche alla legge sulla cittadinanza. Trovo che questa proposta non sia una provocazione, ma un gesto importante”.