Roma – 25 settembre 2014 – Per ora l'informatica e trenta uomini in più. Domani, forse, nuove norme. Per il ministro dell'Interno Angelino Alfano è questa la risposta dello Stato per tagliare i tempi burocratici della concessione della cittadinanza italiana, che vanno ben oltre 730 giorni previsti dalla legge.
A porre il problema è stata ieri un'interrogazione presentata alla Camera da Per l'Italia. “La definizione dei procedimenti incontra spesso impedimenti che ne ampliano i termini e le pratiche si arenano in attesa di pareri e di integrazioni richieste dagli uffici che portano un'attesa di tre, quattro, cinque e addirittura di sei anni” ha ricordato in Aula il deputato Mario Sberna, chiedendo al titolare del Viminale come pensasse di velocizzare l'iter delle domande.
Secondo Alfano alla base del problema c'è che le domande di naturalizzazione sono “raddoppiate nell'ultimo triennio” e “in costante crescita”, a causa della “più marcata ricerca di stabilità nei Paesi di accoglienza da parte dei cittadini stranieri”. Intanto, però, è difficle “rafforzare gli uffici responsabili della gestione delle pratiche a causa della restrittiva congiuntura della spesa pubblica”.
“Per ovviare a tali problemi – ha però sottolineato il ministro – sono state adottate alcune misure amministrative dirette a razionalizzare e semplificare le procedure di acquisto e concessione della cittadinanza, grazie alle quali è stato possibile raddoppiare il numero delle istanze definite”.
Alfano ha citato l'attribuzione ai prefetti della competenza sulle domande di cittadinanza per matrimonio e la sperimentazione della acquisizione on line delle domande, “destinata ad essere estesa su tutto il territorio nazionale”. “Anche gli uffici centrali – ha annunciato – verranno rafforzati con l'assegnazione a partire del prossimo mese di ottobre di 30 unità impegnate proprio nell'istruttoria delle domande”.
Inoltre, ha aggiunto il ministro, “è stato di recente implementato il sistema informatizzato di cittadinanza per l'emanazione dei decreti collettivi a cui segue l'invio dei singoli provvedimenti alle prefetture e la notifica agli interessati”.
“Sebbene permangano criticità – ha concluso Alfano – il percorso di acquisto della cittadinanza è stato reso, in qualche modo, più agevole. Ulteriori disposizioni legislative, contenute nelle varie proposte all'esame del Parlamento, insieme alla costante innovazione anche tecnologica dei processi amministrativi, potranno renderlo ancora più spedito”.