Entro il 14 settembre le proposte di modifica al testo della riforma in commissione affari costituzionali. Posizioni varie, anche all’interno della maggioranza
Roma – 7 settembre 2015 – La pausa estiva è finita e alla Camera dei Deputati si ricomincia a lavorare.
Domani i deputati torneranno in Aula e sta via via sta riprendendo anche l’attività delle commissioni. Immigrati e figli farebbero bene a tenere d’occhio soprattutto la commissione Affari Costituzionali, che è alle prese con la riforma della cittadinanza per le cosiddette “seconde generazioni”.
All’inizio di agosto, la Commissione ha adottato a maggioranza il testo unificato presentato dalla relatrice del Pd Marilena Fabbri. Vuole far diventare italiano chi è nato qui da genitori regolamente residenti da almeno 5 anni o i bambini e i ragazzi che frequentano almeno 5 anni di scuola.
La riforma ha buone chance di passare, il problema è: come? Le posizioni sono varie, anche tra i favorevoli. Per ora, ad esempio, il testo parla solo dei minori, ma da sinistra premono perché cambino le regole anche per gli adulti che vogliono prendere la cittadinanza per naturalizzazione.
Molto dipenderà quindi dalla discussione e dalle modifiche che verranno introdotte in Commissione. Il termine per presentare emendamenti al testo adottato un mese fa scade lunedì prossimo, 14 settembre. Poi ricomincerà il confronto che terrà col fiato sospeso milioni di “quasi italiani”.
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