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Cittadinanza alle seconde generazioni. Riccardi: “Gli italiani sono d’accordo”

Il ministro dell’Integrazione: “Solo una minoranza è contraria alla riforma. Confido nell’umanesimo implicito del nostro popolo”

Roma – 23 maggio 2012 – “Siamo agli albori dell’integrazione della seconda generazione e se falliamo in questa fase ci saranno problemi seri”.

 

Lo ha detto il ministro della Cooperazione Internazionale e Integrazione, Andrea Riccardi, all’incontro di questa mattina al San Gallicano a Roma nell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Poverta’, riferendosi alla cittadinanza italiana ai figli, nati e residenti stabilmente in Italia, di immigrati regolari e stabili.

Sulla cittadinanza alle seconde generazioni “capisco che ci sia una parte della popolazione che e’ contraria – ha spiegato Riccardi – ma una parte maggioritaria e’ favorevole e c’e’ un atteggiamento di fiducia e accettazione. Io viaggio molto, incontro molte persone e noto che davanti ai bambini stranieri gli italiani hanno un comportamento simpatizzante”.

“Io confido – ha sottolineato il ministro – nell’umanesimo implicito e vissuto degli italiani, quell’umanesimo che e’ stato offeso a Brindisi e che e’ stato messo a dura prova dal terremoto in Emilia-Romagna. Dobbiamo avere una considerazione positiva, attenta e costruttiva del valore dell’immigrazione nel nostro Paese un valore emerso anche dall’ultimo rapporto Istat presentato ieri”.

Il Pd: “Riccardi ha ragione, subito la riforma”

“Condividiamo pienamente le parole del ministro Riccardi. Non solo gli immigrati e i loro figli, ma tutti gli italiani non possono più accettare di convivere con una legge ingiusta, che discrimina migliaia di bambini e ragazzi colpevoli solo di essere nati da genitori stranieri e perciò condannati a non potersi definire cittadini nel Paese dove sono nati e a cui si sentono legati” commenta Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani del Partito Democratico.

“Chiediamo al ministro Riccardi  – aggiunge – di farsi portavoce nel Consiglio dei ministri delle legittime aspirazioni di circa un milione di figli di immigrati in Italia, che oggi si riconoscono nelle bellissime parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma che continuano a trovare inspiegabile l’ostinazione del tutto strumentale e demagogica con cui alcune aree del centrodestra in Parlamento ancora si rifiutano di avviare in Parlamento la riforma della legge sulla cittadinanza”.

“Saremo al fianco del nostro segretario Pier Luigi Bersani – conclude l’esponente del Pd – nella battaglia affinché il tema della cittadinanza sia uno dei punti prioritari nel processo di riforma del nostro Paese e perché l’Italia diventi un paese effettivamente più inclusivo e più democratico”.

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