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Cittadinanza e voto: altolà della Lega

Levata di scudi contro le proposte di riforma. Castelli: “Fini sempre più lontano dalle posizioni di Pdl e Lega” Roma – 4 settembre 2009 – Contro  la riforma della cittadinanza e il voto agli immigrati, arriva, scontato, il no della Lega Nord. Un’alzata di scudi immediata dopo le dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini.

"L’abbiamo gia’ detto molti anni fa quando Gianfranco Fini fece per la prima volta questa proposta. Il voto agli immigrati non lo condividiamo e non e’ nel programma di governo" ha detto ieri sera a Treviso, a margine della festa della Lega, il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

"Se il parlamento vuole discuterla lo faccia, ma nessuno potrà pretendere da noi – ha aggiunto – che cambiamo opinione rispetto a un principio che sosteniamo da sempre, e cioe’ che il voto e’ un diritto di chi ha la cittadinanza così come è scritto nella Costituzione".

"La nostra posizione e’ chiara” gli ha fatto eco il ministro per le politiche agricole, Luca Zaia. “Noi siamo per un’integrazione possibile e non dolorosa, ma da qui a parlare di diritto di cittadinanza o di voto la distanza e’ grande. Quindi la questione del voto agli immigrati non e’ in testa ai nostri obiettivi".

Per il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota, “il diritto di voto alle amministrative deve essere collegato alla cittadinanza".

"E sulla concessione della cittadinanza – aggiunge Cota -, ribadisco che il principio dello ius soli è un principio sbagliatissimo. l`effetto di dare la cittadinanza a tutti quelli che nascono sul nostro territorio sarebbe quello di attirare qui come una calamita milioni di immigrati che noi non abbiamo la possibilità di accogliere. Questa non è propaganda, ma significa avere i piedi per terra e difendere la nostra identità che è un bene prezioso".

Il viceministro Roberto Castelli attacca invece direttamente Gianfranco Fini. “È ormai il cavaliere bianco del politicamente corretto. Sembra che abbia comprato il manuale e ogni giorno ce ne regali una pagina. E’ legittimo, per carità. Bisogna però anche ricordarsi di quali sono i principi fondanti della coalizione a cui si appartiene, o si apparteneva".

“A Fini voglio bene – ha aggiunto Castelli- per cui auspico che resti con noi. Ho però l’impressione che sia sempre più lontano dalle posizioni di Pdl e Lega. Un problema comunque suo, non certo nostro. Non vorrei che facesse la fine di Bertinotti, che e’ uscito dalla scena politica italiana".

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