Roma – 30 novembre 2011 – “Una follia non riconoscerli italiani”. È parafrasando le parole di Napolitano che oggi Famiglia Cristiana mette in primo piano la necessità di una riforma della cittadinanza aperta alle seconde generazioni.
“Come non condividere l’auspicio del presidente?” si chiede il settimanale cattolico,”eppure, c’è chi resiste e obietta. Anche in modo rozzo. Per lucrare residui consensi elettorali. A spese dei bambini, figli di stranieri, che di fatto sono già italiani”. “Sono, soprattutto, una ‘risorsa demografica’. Per un Paese vecchio, senza più bambini. E un futuro incerto, con poche speranze”.
Secondo Famiglia Cristiana, “negare un diritto, solo perché la cittadinanza ai bambini stranieri non è nelle priorità del nuovo Governo, è assurdo. Un vergognoso alibi. Rimasuglio di una politica miope. E autolesionista. Senza ideali e un progetto per il Paese. La ripresa dell’Italia è da programmare non a prescindere, ma a partire da questi ‘nuovi italiani’”.
“Il Paese – conclude l’editoriale – è chiamato a un salto di qualità. A una scelta di civiltà. Forse, tardiva, ma non più rinviabile. E alla “moratoria” di una politica di “bassissima lega”. Che non fa onore al Paese, nella stragrande maggioranza accogliente e solidale”.