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Cittadinanza. Fini: “È adesione a regole”

"Legge risponda meglio alle dinamiche della multiculturalità". Messaggio per i "Promessi Sposi" delle seconde generazioni

Roma – 16 marzo 2011 –  ”La cittadinanza deve essere concepita non tanto come status, quanto come il risultato di una sincera adesione a quel sistema di regole, di diritti e di doveri che caratterizza la vita di tutte le società libere e aperte”.

Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini. ”È in questo quadro che la legislazione deve saper rispondere sempre meglio alle dinamiche della multiculturalità, – ha aggiunto Fini – nel rispetto dei principi di solidarietà e di giustizia sociale indicati dalla Costituzione repubblicana”.

La riflessione di Fini è in un messaggio inviato dal presidente della Camera a Save The Children Italia, che insieme alla rete G2 ha organizzato oggi a Roma Promessi sposi… d’Italia, questa cittadinanza s’ha da fare. Ragazzi di seconda generazione, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo si stanno alternando in una lettura non stop del capolavoro di Manzoni.

L’ evento è stato organizzato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia anche per riflettere sulla condizione delle seconde generazioni, italiani col permesso di soggiorno. Sono quasi un milione di ragazzi nati e/o cresciuti in Italia, che per chiedere la cittadinanza devono aspettare i diciotto anni spesso passando per peripezie degne di Renzo e Lucia.

”Il coinvolgimento di ragazzi di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, nella lettura di brani della letteratura italiana – ha concluso Fini – può contribuire ad approfondire la conoscenza dei valori e delle tradizioni culturali su cui si e’ plasmata la nostra nazione e su cui e’ possibile costruire una forma rinnovata di identità civica e repubblicana, nel segno di una pacifica convivenza tra diverse culture e identita’ e nel pieno rispetto della persona umana”.

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