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Cittadinanza. Fini: “Percorso privilegiato per i bambini”

Il presidente della Camera: "Ius soli non automatico, ma siano italiani a 11 anni" Roma – 8 ottobre 2009 – Discutere della cittadinanza "significa porsi il problema dell’opportunità o meno di non considerare come meritevoli di un percorso privilegiato e agevolato coloro che nascono qui o che arrivano piccolissimi, un percorso privilegiato che si potrebbe concludere ad esempio dopo il compimento di un ciclo scolastico, a 11 anni di età".

Lo ha detto oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo all’assemblea nazionale dell’Anci a Torino.

"Non credo personalmente – ha spiegato Fini – che il cosiddetto ‘ius soli’ possa essere automaticamente riportato nel nostro ordinamento come e’ stato fatto in altri Paesi.  Credo che un bambino che nasce qui o arriva qui a 1 o 2 anni, se rimane in Italia ininterrottamente fino al compimento degli 11 e se frequenta la scuola elementare sia meritevole, e chi esercita la patria potestà lo richiede, di vedersi riconosciuto del titolo di cittadino italiano".

Il riconoscimento dovrebbe avvenire "senza attendere che maturi il 18esimo anno di età e soprattutto senza verificare l’adesione ad alcuni valori della nostra società, alla corretta conoscenza della nostra lingua, ad un minimo di cultura di carattere storico, alla conoscenza del nostro territorio geografico, ma soltanto -ha concluso il presidente della Camera – in ragione del fatto che è stato trascorso un certo numero di anni e ci siano stati adempimenti di tipo burocratico".

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