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Cittadinanza. Grasso: “Grave fermare la riforma per calcolo elettorale”

Il presidente del Senato e i tanti provvedimenti “sospesi”. “Il Parlamento può e deve affrontarli prima della fine della legislatura”

Roma – 19 dicembre 2016 – Il Parlamento deve riprendere in mano la riforma della cittadinanza e altri provvedimenti importanti, “che incidono sulla vita dei cittadini”. Sarebbe “grave” tenerli ancora fermi fino alla prossima legislatura. 

È il monito lanciato ai partiti dal presidente del Senato Pietro Grasso durante lo scambio di auguri con la stampa.

“In Aula – ha ricordato venerdì  – sono stati già calendarizzati nei mesi scorsi, senza essere esaminati perché giudicati troppo ‘divisivi’ in periodo pre-referendario: le modifiche al codice penale, il delitto di tortura, la legge su mercato e concorrenza, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sugli appalti pubblici, il riordino della Protezione civile e la riforma in materia di cittadinanza. Sono all’esame delle commissioni, poi, provvedimenti contro il cyberbullismo, la riforma del codice antimafia, della giustizia civile, il contrasto all’omofobia, le norme sul cognome dei figli, la delega per il contrasto alla povertà ed altro ancora”. 

“Come si può ben capire – ha sottolineato Grasso – sono provvedimenti che incidono sulla vita dei cittadini, sulla giustizia, sull’economia, sugli investimenti, sul contrasto alla criminalità, alla violenza, al razzismo. Sarebbe grave se dopo essere rimasti in sospeso per mesi e mesi dovessero rimanere ancora fermi, fino alla fine della legislatura, per un mero calcolo elettorale”. 

“Al di là della diversità di opinioni, sono temi che il Parlamento può e deve affrontare lasciando ai gruppi e all’Aula la decisione finale sulle modifiche e sull’approvazione dei testi, come è normale in democrazia. Non tutti i provvedimenti devono essere vissuti come sfide di una parte contro l’altra. L’approvazione, la modifica o la bocciatura di emendamenti e proposte legislative fanno parte di una sana e non muscolare dialettica democratica”. 

Domani in Senato verrà comunicato il nuovo calendario dei lavori dell’assemblea. Intanto, in commissione Affari Costituzionali, ancora non si decidono a riprendere in mano la riforma della cittadinanza per le seconde generazioni. 

 

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