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Cittadinanza, il Senato ci riprova: “Riforma in Aula”

La maggioranza riporta il ddl 2092 in calendario. Per ora si aspetta la Commissione Affari Costituzionali, ma la prossima mossa potrebbe tagliare i tempi  

 

Roma  –  17 gennaio 2017 – Qualcosa torna a muoversi, all’interno della maggioranza, per condurre finalmente in porto la riforma della cittadinanza per le seconde generazioni. Dopo l’impegno assunto ieri sera dal Partito Democratico, oggi è arrivato un segnale importante dal Senato, dove nel pomeriggio la conferenza dei capigruppo ha fissato il calendario dei lavori dell’Aula fino al prossimo 2 febbraio. 

 “Ho chiesto che venissero esaminati con urgenza dall’Aula i seguenti provvedimenti: quello per l’istituzione della commissione contro il femminicidio, quello a tutela dei minori migranti non accompagnati, quello contro il cyberbullismo e quello per lo ius soli“, ha annunciato al termine della riunione  il presidente dei senatori del PD Luigi Zanda.  “Si tratta di provvedimenti di carattere sociale in linea con le Unioni civili, speriamo che il Senato possa dare risposte a breve per queste emergenze”.

La riforma della cittadinanza è quindi tornata, almeno politicamente, all’ordine del giorno. “La prossima settimana – ha confermato in Aula il presidente Pietro Grasso –  discusse la relazione della Commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito nonché, ove conclusi dalle Commissioni,  i disegni di legge sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati, sul contrasto al cyberbullismo e in materia di cittadinanza”.

Attenzione alla formula “ove conclusi dalle Commissioni”. Vuol dire che la riforma della cittadinanza arriverà in Aula solo se sarà licenziata dalla  Commissione Affari Costituzionali, dove giace indisturbata da oltre un anno. Che questo succeda entro la prossima settimana è impossibile, visto che la Commissione in questi giorni si sta occupando di altro e che comunque prima di approvare la riforma dovrà vedersela con oltre settemila emendamenti presentati dalle opposizioni, soprattutto dalla Lega. 

La mossa di oggi stimola però la Commissione a muoversi (ci avevano già provato, invano, la scorsa estate), ma apre anche nuovi scenari. Se i lavori in Commissione non dovessero ripartire o venissero paralizzati dalle opposizioni, la maggioranza potrebbe fare un’altra mossa, decidendo di portare la riforma direttamente in Aula, dove ci sarebbero diversi strumenti  (canguro, contingentamento dei tempi ecc. ) per superare l’ostruzionismo e arrivare all’approvazione. 

Quest’ultima soluzione è auspicata anche dal gruppo Sinistra Italiana, che dall’opposizione è pronto ad appoggiare la riforma anche a Palazzo Madama, come ha fatto a Montecitorio. “Siamo molto contenti del fatto che siano stati inseriti nel calendario dei lavori della prossima settimana i provvedimenti riguardanti la protezione dei minori e, subito dopo il cyberbullismo, anche quello riguardante lo ius soli e la cittadinanza” ha detto in Aula la capogruppo Loredana De Petris

“Vorrei però sottolineare – ha aggiunto – il fatto che tali provvedimenti compaiono nella dizione «ove conclusi in Commissione»; mi permetto pertanto, signor Presidente, di far presente che noi ci auguriamo che il lavoro in Commissione possa essere molto spedito, ma è evidente che se ciò non dovesse accadere, nella prossima Conferenza dei Capigruppo noi comunque chiederemo anche la possibilità che il provvedimento possa arrivare all’esame dell’Assemblea anche se non concluso”.

EP

 

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