Roma, 5 settembre 2024 – Yasamin A. R., medico di 34 anni, ha trascorso quasi tutta la sua vita in Italia, dove ha studiato e si è affermata professionalmente. Nonostante ciò, però, per lo Stato italiano non è cittadina italiana. Nata a Cesena e cresciuta a Treviso, ha frequentato la facoltà di Medicina all’Università di Bologna, laureandosi a pieni voti. Ora lavora a tempo indeterminato al Policlinico Sant’Orsola, ma per ottenere la cittadinanza italiana dovrà attendere ancora anni, a causa di una burocrazia che spesso appare irragionevole e lontana dalle realtà delle persone coinvolte.
Cittadinanza italiana, la storia di Yasamin
La storia di Yasamin evidenzia le difficoltà e i paradossi del sistema italiano di concessione della cittadinanza. Nonostante abbia vissuto in Italia per quasi tutta la vita e contribuito alla società, la sua breve permanenza a Londra da bambina per assistere la madre malata le ha impedito di soddisfare i requisiti per la richiesta di cittadinanza al compimento dei 18 anni. Da allora, la sua vita è stata un susseguirsi di ostacoli burocratici, culminati con la Brexit, che l’ha trasformata in un’extracomunitaria e l’ha costretta a richiedere un permesso di soggiorno per continuare a vivere e lavorare in Italia.
Come ha raccontato a Bologna Today, il successo professionale e gli anni di residenza ininterrotta non bastano per evitare l’odissea della cittadinanza. Yasamin si scontra ancora quotidianamente con situazioni che mettono in evidenza il suo status legale precario. Due mesi fa ha subito uno scippo, e la prima domanda che le è stata rivolta dalle forze dell’ordine riguardava il suo lavoro e la sua permanenza in Italia, una situazione che descrive come “snervante”. Tra l’altro, a 22 anni stava per riuscire a ottenere la cittadinanza italiana quando anche suo babbo è venuto a mancare prematuramente. A quel punto “avevo la continuità, ma non più una famiglia alle spalle per rientrare nei parametri economici richiesti”, ha sottolineato. Solo tra qualche anno, grazie alla stabilità economica, potrà fare richiesta per la cittadinanza, ma dovrà comunque aspettare fino a 40 anni per diventare ufficialmente cittadina italiana.
Yasamin ha provato a sensibilizzare le istituzioni locali inviando una lettera al sindaco di Bologna Matteo Lepore, al cardinale Matteo Maria Zuppi e all’attore Alessandro Bergonzoni. Nonostante abbia ricevuto risposte solidali, però, nulla è cambiato concretamente. Condividendo la sua storia, Yasamin spera di contribuire a una riflessione più ampia sulle leggi italiane e sul modo in cui trattano coloro che, pur crescendo e vivendo in Italia, continuano a essere considerati stranieri. “Chi nasce e cresce in Italia è italiano”, afferma con convinzione, auspicando che le regole possano cambiare per riflettere meglio le realtà di tanti cittadini come lei.
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