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Il limbo dei ragazzi stranieri: perchè è urgente rincominciare a parlare di cittadinanza italiana

Roma, 6 febbraio 2024 – Si è svolto nella sede di Avvenire un incontro che ha messo a confronto diverse figure istituzionali e esperti del settore sulla questione della cittadinanza ai minori stranieri. L’obiettivo era affrontare il tema di un milione di ragazzi stranieri, figli di migranti, che vivono in Italia senza la cittadinanza italiana, nonostante siano nati e cresciuti nel nostro paese.

Un incontro sulla riforma della cittadinanza

Durante l’evento sono intervenute diverse figure di spicco come il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e il presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia. Erano presenti, poi, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il responsabile delle politiche migratorie Flai Cgil, Jean René Bilongo, e il professor Paolo Morozzo Della Rocca.

Biffoni, sindaco di Prato, ha sottolineato l’urgente necessità di rivedere la legge sulla cittadinanza, evidenziando come la situazione attuale non abbia più senso. Con oltre il 20% della popolazione composta da cittadini stranieri, infatti, Prato rappresenta un caso emblematico di integrazione, ma anche di criticità legate alla mancanza di cittadinanza per molti giovani. Manfredonia, presidente delle Acli, poi, ha richiamato l’attenzione sul ruolo della politica nel dibattito sull’immigrazione, evidenziando la necessità di partire dai più piccoli e di evitare ghetti che possono compromettere l’integrazione.

Dopodiché, è stata affrontata la questione dei minori stranieri non accompagnati, evidenziando la necessità di un intervento efficace da parte delle istituzioni per garantire loro un’accoglienza adeguata e un percorso di integrazione. A tal proposito Morozzo Della Rocca ha posto l’accento sull’importanza di distinguere tra buona e cattiva accoglienza, sottolineando come la cattiva accoglienza possa portare alla devianza. Per spiegarsi meglio, ha anche citato l’esempio della Francia, dove i minori stranieri hanno accesso più agevole alla cittadinanza, evidenziando la necessità di un cambiamento anche in Italia. Bilongo, poi, ha enfatizzato il problema del razzismo e della discriminazione, ribadendo la necessità di un approccio equo e giusto nella concessione della cittadinanza. Infine, il cardinale Lojudice ha sottolineato l’importanza di passare dalla percezione dell’immigrazione come emergenza a quella di fenomeno strutturale, richiamando alla responsabilità della Chiesa nel promuovere un dialogo aperto e costruttivo sulla questione.

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