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Cittadinanza. Kyenge: “Mai parlato di ius soli puro”

Il ministro dell’Integrazione: “Ho voluto suscitare il dibattito. Gli attacchi contro di me? Grazie all’Italia che ha reagito"

Firenze – 9 maggio 2013 – ''Io non ho detto che l'Italia deve applicare lo ius soli puro, ho parlato di ius soli''. “Lo ius soli puro si applica soltanto in Usa, l'Europa sta andando verso uno ius soli temperato”. Lo ha detto il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, intervenuta oggi a Firenze al summit internazionale “The State of Union”, riferendosi alle sue parole sulla necessità di una riforma della legge sulla cittadinanza.

Anche nella proposta di legge firmata da Kyenge prima di diventare ministro, insieme ai colleghi del Pd Chaouki, Speranza e Bersani, lo ius soli è decisamente temperato. È italiano, infatti, chi nasce in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti qui da almeno cinque anni, o chi arriva da piccolo e completa un ciclo di studi. Nessun rischio, insomma, che l’Italia sia presa d’assalto da torme di donne incinte che, per il solo fatto di partorire qui, assicurerebbero la cittadinanza tricolore ai loro pargoli.

''Abbiamo un programma, questo tema non e' tra le priorità del programma -ha ricordato oggi il ministro- Il tema e' stato sollevato dalla sottoscritta per suscitare un dibattito tra chi e' a favore o chi e' contrario allo ius soli. Il tema della cittadinanza non può rimanere inascoltato. Il mio ministero ha il compito di ascoltare e di dare poi delle risposte''.

''Ci sono diversi modelli di cittadinanza. In Italia – ha ricordato – abbiamo quasi 5 mln di abitanti di origine straniera che chiedono attenzione e risposte. Dobbiamo fare politiche per realizzare una convivenza civile e una nuova coesione sociale tra italiani e migranti''.

''Il mio ministero si occuperà anche di scuola, sanità, lavoro, in collaborazione con tutti i ministeri, con i cui titolari in questi giorni ho intrapreso percorsi di dialogo e di colloquio. Il mio e' un ministero 'trasversale', che deve parlare con tutti, e di tutti i temi, non solo di integrazione: vorrei 'interazione', senza 'g”. ha detto ancora Kyenge

''Bisogna creare una nuova cittadinanza, un nuovo modello di coesione sociale -ha sottolineato la Kyenge- In questo momento di crisi economica occorre mettere al centro le priorità''. Il ministro ha ricordato di fare ''parte di un governo in cui ci sono culture politiche differenti: e' importante che insieme a loro riusciamo a collaborare, tutti insieme'', ha concluso la Kyenge ricordando che ''il programma di governo lo hanno sottoscritto tutti insieme''.

Riguardo agli attacchi razzisti subiti in questi giorni (come il manifesto affisso da Forza Nuova a Macerata), Kyenge ha detto che le “dispiace che la mia popolarita' fuori dall'Italia sia cresciuta per questo. Vorrei ringraziare quella parte buona dell'Italia e delle istituzioni che hanno saputo reagire e dare una risposta”.

“Quella che ha reagito – ha aggiunto il ministro – è l'Europa che vorrei, contraria ad ogni forma di razzismo e di discriminazione, per ripartire insieme, cittadini autoctoni e stranieri, per lavorare per una società dove i cittadini siano uguali davanti alla legge. L'immigrazione – ha concluso – è una risorsa. Questa è la base per avviare un discorso d'integrazione”.
 

EP

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