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Cittadinanza. Kyenge: “Riforma rimane una priorità”

La ministra dell'Integrazione: "Cittadinanza è uno strumento di integrazione. Nuove regole siano condivise, altrimenti un nuovo governo potrebbe cambiarle ancora"

Roma – 10 gennaio 2014 – La riforma della cittadinanza? Per la ministra dell'Integrazione Cècile Kyenge "questa rimane una priorità, un obiettivo e anche una promessa".

"La cittadinanza – spiega in un'intervista al Corriere delle Migrazioni – è lo strumento principale per promuovere l’integrazione e la partecipazione attiva dei giovani, in tutti i settori. Senza cittadinanza è difficile parlare di integrazione completa".

"Alla nuova legge – ribadisce però la ministra – si dovrà arrivare però in accordo con tutte le parti e con il coinvolgimento di tutti. Il cambiamento dovrà essere condiviso. Per evitare che, con un nuovo governo, si cambi di nuovo la legge".

Prima di diventare ministra, Kyenge ha sottoscritto insieme ad altri esponenti del Pd una proposta di riforma secondo la quale sarebbero subito italiani i per bambini nati in Italia da genitori residenti regolarmente da cinque anni, mentre quelli che arrivano qui da piccoli potrebbero ottenere la cittadinanza dopo un ciclo scolastico.

"Tutto questo- dice la ministra –  per favorire una piena partecipazione e la consapevolezza dell’universalità dei diritti umani. Ma anche per tener conto della specificità dell’Italia che è stato a lungo un paese d’emigrazione e che solo da pochi anni è diventato anche d’immigrazione".

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