Gasparri (Pdl) attacca: "Non passerà mai". Il premier Enrico Letta: "Il tema mi sta a cuore, ma bisognerà discuterne e sarà difficile trovare un accordo"
ROMA, 6 maggio 2013 – Non bastava l'Imu. La maggioranza che sostiene Enrico Letta ha cominciato a litigare anche sulla cittadinanza ai minori stranieri. Un tema che sta molto a cuore al centrosinistra, ma che il centrodestra vede come il fumo negli occhi. Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge (di origine congolese) e' stata chiara: ''Il governo ha delle priorità".
Una legge sulla cittadinanza basata sullo ius soli "non e' una priorita' del mio ministero: e' la societa' che la chiede". E' questo il pensiero di Cecile Kyenge, intervistata da Lucia Annunziata nel corso di 'In mezz'ora'. Il ministro apre alla presentazione di un ddl di riforma su questo tema anche se precisa "bisogna lavorare molto sul dialogo, tenendo conto del fatto che lavoro in una squadra" e che bisognera' confrontarsi anche con chi la pensa diversamente. Di sicuro, un segnale forte va dato "entro le prime settimane".
All'inizio delle legislatura il Pd ha presentato alla Camera una proposta di legge che rende piu' semplice diventare italiani per i figli degli immigrati: ottiene la cittadinanza chi nasce in Italia con almeno un genitore residente da cinque anni e il minore che arriva nel paese e conclude almeno un ciclo scolastico (elementari, medie, superiori o formazione professionale). I firmatari sono Bersani, il ministro Kyenge, il capogruppo Roberto Speranza e il responsabile per i 'nuovi italiani' Khalid Chaouki.
La presidente della Camera Laura Boldrini, di Sel, e' apertamente a favore: ''In Italia sarebbe veramente auspicabile rivedere la legge sulla cittadinanza – ha detto – e da li' sviluppare una normativa che sia all'altezza delle nuove sfide''. Dal Pdl pero' c'e' stata subito una levata di scudi. ''Non sono accettabili colpi di mano o scelte demagogiche – ha commentato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri -. Dico anche ai ministri che il passaggio allo ius soli non e' ipotizzabile. La concessione automatica della cittadinanza a chiunque nasca in Italia sarebbe un errore''. ''Non accettiamo diktat sullo ius soli – rispondono in una nota congiunta un gruppo di senatori e deputati Pd -.
La legge sulla cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese va approvata. Lo ha rammentato spesso il capo dello Stato ed e' materia che ci avvicina all'Europa''. Per la deputata Pd Rosa Calipari, revisione delle Bossi-Fini e legge di cittadinanza sono ''due nodi cruciali''. E per il deputato Khalid Chaouki ''Gasparri eviti di fare di un principio di civilta', piu' volte richiamato dal presidente Napolitano, una battaglia ideologica sulla pelle dei bambini''. Il battagliero esponente del Pdl non ha esitato a replicare, inasprendo la polemica: ''Non accetto le intimidazioni di esponenti del Pd che tentano demagogiche speculazioni sulla pelle del prossimo. Lo ius soli non sara' mai legge della Repubblica italiana''.
"E' ovvio che sara' difficile trovare un accordo sullo ius soli" ha commentato ieri sera il presidente del Consiglio Enrico Letta, ospite a Che tempo che Fa. "Il tema mi sta a cuore, ma so che alcune di queste materie sono fuori dal discorso programmatico e so che su questi temi occorre che ci siano delle discussioni e dei dibattiti e non e' detto che si possano trovare delle intese. Stessa cosa per il reato di immigrazione clandestina".