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Cittadinanza. La proposta: “Trenta nuovi italiani l’anno per meriti sportivi”

Mario Pescante chiede “una corsia preferenziale per lo sport” riservata alle seconde generazioni. “Ragazze e ragazzi fanno sport insieme, poi in età adolescenziale tutto questo non è più possibile”

 
Roma – 17 dicembre 2012 – Alle tante proposte di riforma della cittadinanza parcheggiate in Parlamento senza speranze, qualche giorno fa se n’è aggiunta una dedicata ai figli degli immigrati con la passione per lo sport. Ragazzi e ragazze che, se dotati di particolare talento, potrebbero guadagnare una scorciatoia per diventare italiani.

È l’idea di Mario Pescante, deputato Pdl ed ex presidente del Coni e vicepresidente del Comitato olimpico internazionale. Che a fine novembre ha presentato un disegno di legge  intitolato “Modifiche all'articolo 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di concessione della cittadinanza a stranieri extracomunitari per meriti sportivi".

“La mia proposta – ha spiegato qualche giorno fa al Messaggero –  si basa sulla considerazione della realtà quotidiana. Ragazze e ragazzi fanno sport insieme, poi in età adolescenziale tutto questo non è più possibile. Per questioni burocratiche si impedisce a loro di gareggiare nelle competizioni nazionali e internazionali. Così, per questi giovani arriva l'età dell'abbandono”.

Per portare anche le seconde generazioni alle olimpiadi, Pescante chiede quindi “una corsia preferenziale per lo sport”. E appunto l’introduzione della “cittadinanza per meriti sportivi”, che permetterebbe alle promesse dei nostri vivai di diventare italiani, su richiesta dei genitori, quando compiono quattordici anni.

La proposta prevede però anche un limite di trenta concessioni l’anno, “per evitare il commercio di questi ragazzi” spiega il promotore, specificando che “la scelta degli atleti dovrà essere fatta dalla Federazione di appartenenza e dal Coni trasmettendo la lista al ministero dell'Interno”. La gara, insomma, sarebbe dura, quasi come una qualificazione alle Olimpiadi.
 

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