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Cittadinanza. Letta: “Riforma per le seconde generazioni nel nuovo patto di governo”

"L’Italia è cambiata e bisogna coglierne le opportunità”. Nella conferenza di fine anno il premier annuncia anche modifiche alla Bossi-Fini e una “revisione complessiva del sistema di accoglienza e dei Cie”

Roma – 23 dicembre 2013 – Nel patto di governo che verrà scritto a gennaio per definire le priorità dell’esecutivo ci saranno anche una riforma della cittadinanza per le seconde generazioni e modifiche alla legge sull’immigrazione, insieme a una revisione del sistema di accoglienza e dei Cie.

Lo ha annunciato stamattina il presidente del Consiglio Enrico Letta nel corso della conferenza stampa di fine anno.

“Io sono sempre stato convinto – ha spiegato il premier – che una normativa diversa sulla questione dello ius soli sia necessaria. Rivendico il fatto che io ho deciso e scelto di avere una ministra dell’integrazione e di averla nella persona di Cècile Kyenge. Per quanto mi riguarda, proporrò e lavorerò perché una riforma della cittadinanza e dello ius soli faccia parte del contratto di governo che scriveremo insieme a gennaio”.

“Ritengo – ha aggiunto – che sia una cosa importante e fondamentale. È cambiato tutto, i nostri figli nelle loro classi vedono un caleidoscopio che noi non vedevamo quando andavamo a scuola  e sono molte le opportunità, i  vantaggi di questo caleidoscopio che dobbiamo far vivere ai nostri figli. Questo avviene solo se vivono una condizione i cui i loro compagni di scuola non nati da genitori italiani da mille generazioni sono in grado di vivere compiutamente l’essere italiani. Questo sarà uno dei punti qualificanti sul quale mi spenderò”.

Parlando poi di immigrazione e spiegando quanto fatto dall’Italia dopo la strage di Lampedusa, Letta ha parlato dell’operazione Mare Nostrum. “L’Italia autonomamente si è fatta carico di un’operazione  che non soltanto ha salvato vite umane, finora oltre duemila persone che stavano naufragando, ma che ci ha consentito di colpire i mercanti di morte, gli scafisti trovati attraverso i sommergibili, attraverso le immagini riprese e trasferite alle procure perché venissero arrestati”.

“Gli sbarchi – ha sottolineato il presidente del Consiglio – nel 2013 sono più che triplicati. Ci troviamo in una condizione di pressione fortissima, che ha visto il nostro Paese cercar di dare risposte. Mare nostrum è una, le altre sono a livello europeo con la discussione e le conclusioni del Consiglio Europeo, il rafforzamento di frontex, eurosur e altri aspetti. Altre cose le dobbiamo fare noi”.

“Non ho dubbi –ha spiegato Letta – che la discussione intorno ad alcuni aspetti della Bossi Fini sarà uno dei temi di gennaio. Così come autonomamente il governo ha intenzione da subito di mettersi al lavoro per una revisione complessiva degli standard dei Cie e dell’accoglienza, in continuità con il lavoro fatto in questi mesi con il Sistema di Protezione e Accoglienza per i Rifugiati, che ha raddoppiato la capienza arrivando a sedicimila posti”.

Tutte scelte fatte in un “momento complesso”, con “pressione senza precedenti arrivata sulle nostre coste in un anno difficile”.

“Una revisione complessiva del sistema di accoglienza e dei Cie – ha concluso il presidente del Consiglio – rappresenta una risposta resa obbligatoria da questa pressione che si è aggiunta. Uniremo la fondamentale difesa dei diritti umani e l’applicazione di quei criteri di accoglienza sui quali il nostro Paese si è sempre contraddistinto e la sicurezza dei cittadini”.

 

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