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Cittadinanza. Maroni: “Riforma non serve”

“La legge attuale funziona”. “Giudici devono applicare reato di clandestinità” Roma – 30 settembre 2009 – A chi gli chiedeva un parere sulla riforma della cittadinanza, nei giorni scorsi il ministro del’Interno Roberto Maroni rispondeva “no comment”. La linea della Lega Nord è però chiara: “non se ne parla”, e stamattina Maroni l’ha confermata.

“Il presidente Fini chiede una modifica della legge sulla cittadinanza, una legge che c’è già, che funziona e che prevede alcuni requisiti e dei termini per ottenere la cittadinanza. Io personalmente credo che la legge non debba essere modificata” ha detto il ministro in un0intervista a Mattino Cinque. 

‘Ci sono altri problemi da affrontare adesso – ha aggiunto – problemi che il Parlamento, il governo, la politica devono affrontare rispetto alla modifica di una legge che secondo me oggi non desta alcuna particolare preoccupazione; funziona e credo che si possa continuare così con i principi contenuti in questa legge. Comunque, il Parlamento e’ sovrano’.

Maroni è tornato anche sulla polemica coni giudici che non applicherebbero il reato di immigrazione clandestina. “Non può passare il principio che se io giudice non sono d’accordo con una legge non la applico, se non sono d’accordo e ritengo che sia illegittima posso sollevare l’eccezione di incostituzionalità, se invece non la sollevo la devo applicare".

"Purtroppo anche in passato con la legge Bossi-Fini abbiamo assistito a episodi dubbi -ha proseguito Maroni – che ci hanno fatto pensare, in molti, ad una sorta di obiezione nei confronti di una legge, obiezione che però il giudice non può fare, non e’ ammessa nell’ordinamento. Credo che moltissimi giudici di pace hanno già applicato questa norma in modo lodevole, altri hanno deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale, e questo va benissimo, l’unica cosa che non e’ accettabile perché non e’ consentita dall’ordinamento costituzionale e’che un giudice dica la norma e’ costituzionale, la legge va bene però io non la applico perchè non mi sta bene".

Alla domanda se farà delle segnalazioni su questi magistrati, Maroni, infine, ha risposto: "Questo spetta al ministro della Giustizia, eventualmente"

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