Roma – 3 luglio 2013 – Continua il cammino della riforma della cittadinanza e alle proposte già all’esame della commissione affari costituzionali, si aggiunge quella del Movimento 5 Stelle, dedicata alle seconde generazioni. Presentata a metà giugno, solo ieri è stata abbinata alle altre sulle quali cui si stanno già confrontando i deputati.
La proposta di legge è stata scritta da Girgis Sorial e Fabiana Dadone ,ma è firmata da quasi tutti i deputati del M5S. Combina il principio dello ius soli temperato a quello dello ius culturae: cittadinanza a chi nasce in Italia, ma solo a determinate condizioni, e a chi arriva da bambino o da adolescente, ma frequenta qui la scuola.
Dice che è subito italiano chi nasce in Italia da genitori stranieri “di cui almeno uno vi risiede legalmente da non meno di tre anni” o “di cui almeno uno sia nato in Italia e vi risieda legalmente da non meno di un anno”. E chi non è nato qui? Se arriva in Italia entro i cinque anni deve concludere la scuola elementare, se arriva entro i dieci le elementari e le medie, se arriva entro i diciotto le medie e le superiori.
È il genitore a presentare una dichiarazione per il riconoscimento della cittadinanza, il figlio però può rinunciarvi quando diventa maggiorenne. Se invece il genitore non presenta la dichiarazione, può farlo il figlio quando diventa maggiorenne. Una norma transitoria permette di salvare le “vecchie” seconde generazioni, facendo diventare italiano chi ha maturato i requisiti alla data di entrata in vigore della legge.
Con la proposta del M5S salgono a sedici i testi all’esame della Commissione Affari Costituzionali. Ora bisognerà vedere se e come si riuscirà a trovare una sintesi da portare in Aula, come prevede il calendario di Montecitorio, alla fine di luglio.
EP