Roma – 26 febbraio 2014 – "Laddove i Ministeri non sono stati fatti, non è per una mancanza di attenzione ai singoli temi, a partire dalla riforma della cittadinanza per le seconde generazioni".
Lo ha detto ieri alla Camera il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella sua replica agli interventi sulla fiducia al governo. Poco prima, il deputato del Pd Khalid Chaouki si era detto dispiaciuto per la mancata conferma del ministero dell’integrazione e aveva chiesto che la riforma della cittadinanza rimanesse con forza nell’agenda del governo.
"Consentire, molto semplicemente, molto banalmente, ai nostri figli, che stanno nella scuola di calcio insieme a bambini che hanno cognomi difficili da pronunciare, ma che sono nati nella stessa città, vissuti nella stessa scuola, cresciuti dallo stesso asilo, che hanno condiviso lo stesso ciclo scolastico e che, magari, sono collegati l'uno all'altro da un rapporto di amicizia, per cui frequentano gli stessi luoghi del cuore nella singola città: bene, non è un tema ideologico, è un tema di rispetto che noi dobbiamo ai bambini" ha ribadito Renzi.
"Io continuerò sempre – ha spiegato – a portarmi nel cuore la discussione fatta tra due bambine: una si chiama Maria e una Fatima. Di fronte all'incontro con questa bambina, la compagna di classe con genitori italiani dice: perché lei non è cittadina italiana e io sì ? Eppure aveva la stessa «c» strascicata, eppure, probabilmente, condividevano gli stessi gusti, condividevano gli stessi valori".
"Ecco, il tema di riuscire a trovare un punto d'intesa, magari, da chi parte dal presupposto che debba esserci uno ius soli all'americana e, dall'altro, da chi dice che non si debba far niente: non è un disvalore saper ascoltarsi, saper condividere non è un disvalore" ha sottolineato il presidente del Consiglio.