Roma – 23 gennaio 2013 – Immigrazione e cittadinanza troveranno spazio nell’Angena Monti. Parola del ministro della cooperazione Andrea Riccardi, uno dei padrini del progetto politico guidato dal Professore.
"L'Agenda è in continuo aggiornamento. Ci sarà naturalmente un capitolo dedicato alla concessione della cittadinanza per i figli degli immigrati regolari che frequentano le scuole" ha spiegato oggi all’Ansa Riccardi annunciando “un capitolo importante sull'integrazione e l'immigrazione. Posso anticipare che la filosofia di fondo sarà quella di considerare la presenza di immigrati nel nostro Paese come un'opportunit… di crescita economica e non solo come un'emergenza".
"Poi – ha aggiunto il ministro – credo sia importante che esista a livello di governo centrale un organo che possa coordinare le competenze che oggi sono divise tra ministero dell'Interno, ministero del Lavoro e ministero dell'Integrazione. La questione dell'immigrazione va fatti affrontata sotto un'unica ottica, che comprende la sicurezza, il lavoro, la scuola, la lingua italiana, l'integrazione, la legalità, lo sviluppo".
Turco e Chaouki: “Diritto, non concessione. Ma lavoriamo per un'intesa”
“Non possiamo che valutare positivamente la promessa di aggiornamento dell'Agenda Monti da parte del ministro Riccardi rispetto ai temi connessi all'immigrazione e in particolare alla riforma della legge sulla cittadinanza per i figli degli immigrati. Temi praticamente inesistenti sul documento presentato da Monti” commentano Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione e Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani del PD.
Turco e Chaouki sottolineano le differenze tra la proposta di Riccardi e quella del Pd : “Noi come diciamo e confermiamo da anni, crediamo sia giunta l'ora di parlare in modo chiaro del diritto e non della “concessione” della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri residenti da almeno cinque anni, così come prevede la nostra proposta di governo al primo punto dell'Agenda Bersani”.
“Sul tema della cittadinanza – aggiungono però gli esponenti del PD – così come su altri temi cruciali sul fronte dei diritti, intende voltare definitivamente pagina rispetto agli anni disastrosi dei governi della destra e ai tentennamenti e alle indecisioni del governo Monti. Vogliamo lavorare per una convergenza, la più ampia possibile, di tutte le altre forze politiche e civiche al fine di dare un segnale di cambiamento culturale, oltre che politico e legislativo”.