Roma – 2 dicembre 2011 – Non è il governo a dover fare una riforma della cittadinanza, su questo tema devono confrontarsi in parlamento tutte le forze plitiche. Lo ha detto ieri il ministro all’integrazione Andrea RIccardi, ospite della trasmissione televisiva Otto e mezzo.
“In Italia – ha premesso Riccardi – ci vuole un cambio culturale. Noi dobbiamo iniziare guardare la presenza di questi stranieri in mezzo a noi con una simpatia maggiore e anche con un senso di necessità. La simpatia c’è nel quotidiano, tra la gente,e nel rapporto diretto, c’è molta più simpatia che razzismo”.
“Questo – ha aggiunto – deve diventare cultura politica. Io credo che dovremmo partire dai bambini figli di stranieri nati in questo Paese. Bisogna riflettere se questi bambini ch e crescono con i nostri bambini non hanno diritto alla cittadinanza italiana, se i loro genitori sono qui da cinque o sei anni, immediatamente al moemnto dela nascita”.
Il ministro ritiene però che questo non sia “un discorso del governo”, ”questo è un discorso che deve maturare in parlamento e nella società civile. Certo so che c’è chi non è d’accordo, chi è molto d’accordo e chi non è d’accordo, però credo che questo discorso riguarda e attraversa tutte le forze politiche”.