Il calendario di Montecitorio prevede la discussione e votazioni tra il 22 e il 25. Intanto, però, in commissione non se ne parla da mesi
Roma – 1 giugno 2015 – Se i calendari potessero parlare, chissà quanti appuntamenti mancati ci rinfaccerebbero…
Prendete, ad esempio, il calendario dei lavori della Camera dei Deputati. A credere a quello che c’è scritto dentro, giugno 2015 dovrebbe essere memorabile per un milione di figli di immigrati, regalando loro la possibilità di essere finalmente italiani anche per legge e non più italiani che per vivere nel loro Paese hanno bisogno i chiedere un permesso di soggiorno.
È scritto lì, nero su bianco: lunedì 22 giugno, a Montecitorio inizierà la discussione sulle linee generali delle “proposta di legge n. 9 e abbinate – Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 , recante nuove norme sulla cittadinanza”. Prevista anche “eventuale prosecuzione notturna”.
Dopo aver fatto le ore piccole lunedì 22, i deputati si preparino a un ulteriore tour de force. L’esame delle proposte di legge proseguirà nel resto della settimana: 23, 24 e 25 giugno, “con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 26” e, udite udite, “con votazioni”.
Insomma, tra poche settimane avremo un primo sì alla riforma della cittadinanza? Pochi audaci amanti dell’azzardo sono pronti a scommetterci.
Le proposte di legge per la riforma della cittadinanza sono ventidue. Da due anni (2!) giacciono sul tavolo e, soprattutto, nei cassetti della Commissione Affari Costituzionali, che ancora non è riuscita a partorire un testo unificato. L’ultima volta se n’è parlato a settembre 2014, anzi ne hanno parlato altri: gli esperti e i rappresentati di associazioni, dalla Rete G2 all’Unicef, interpellati nell’ennesima indagine conoscitiva.
Ora, dopo essersene dimenticata per mesi, la Commissione dovrebbe quindi generare, esaminare e approvare un testo da mandare in aula insieme al suo relatore. Pare fantascienza, magari fosse vero.
Stranieriinitalia.it
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