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Cittadinanza. Saviano: “Ius soli per costruire una nuova Italia”

L’appello dello scrittore: “L’Italia sta rinunciando a un milione di giovani. Il governo dia prorità ai nuovi diritti”

Roma – 29 agosto 2014 – “L’Italia sta rinunciando a più di un milione di giovani nati in Italia, che parlano italiano, che studiano nelle scuole e università italiane che si curano negli ospedali italiani che lavorano in Italia ma che non hanno la cittadinanza. Sono talenti per il Paese, se perdiamo questi cittadini, perdiamo un valore aggiunto morale ed economico”.

Roberto Saviano torna a invocare una riforma della cittadinanza per le seconde generazioni. “È dai nuovi diritti – scrive su l’Espresso – che è possibile costruire una nuova Italia, questo il governo lo sa? Si può temporeggiare ascoltando la peggiore conservazione che dichiara “abbiamo ben altri problemi da risolvere prima"?. Falso. I diritti immettono nel circuito democratico energie nuove e possibilità oggi sconosciute”.

“La presenza migrante in Italia è stata pagata spesso con il sangue e con un lavoro disumano e continuo” ricorda lo scrittore, secondo il quale “il diritto allo ius soli è stato conquistato da queste persone, dal lavoro e dalla resistenza”.

Quindi l’appello: “Questo governo deve concepire la priorità dei nuovi diritti, come unica strada per costruire un nuovo Paese. Non esiste altra scelta. Le celebrazioni, le dichiarazioni antirazziste, gli infiniti dibattiti inizieranno ad esser considerati credibili e autorevoli solo quando il primo passo dello ius soli si realizzerà”.

Un primo passo, conclude Saviano, “per iniziare ad immaginarsi una democrazia salvata dagli immigrati. Nuove energie, nuove forze, nuove culture, nuove sinergie”.
 

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